Irlanda del Nord: il tribunale si pronuncia sugli scontri di Belfast del luglio 2010

Parata orangista

IRLANDA: TRIBUNALE SI PRONUNCIA SU SCONTRI BELFAST – E’ stata emessa oggi dal tribunale di Belfast la condanna per i disordini avvenuti nella capitale nordirlandese il 12 luglio 2010 durante una parata orangista. In occasione della sfilata di lealisti (organizzata dall’Orange Order, da qui la qualifica di orangisti) che si ripete ogni anno tra le vie della città, alcuni cittadini avevano deciso di protestare dando luogo ad un sit-in che avrebbe dovuto impedire lo svolgimento della manifestazione unionista. Il sit-in fu sgomberato dalla polizia e, nel pomeriggio, il risentimento per l’operazione di sgombero fu tra i fattori che scatenarono una serie di riots tra le strade di Belfast.

Ventisette gli accusati che la corte ha giudicato colpevoli per aver partecipato ad una protesta non autorizzata. Una multa di 400 sterline è stata assegnata ad ognuno degli imputati; nove tra questi dovranno pagare anche 200 sterline aggiuntive per aver opposto resistenza al tentativo di arresto.
Secondo il giudice distrettuale Neil Rafferty la protesta, seppur pacifica, sarebbe servita da input agli scontri pomeridiani. Riferendosi al sit-in Rafferty ha affermato: “Si è senza dubbio trattato della miccia che ha innescato i disgustosi atti di violenza che si sono succeduti poi nella stessa area”. “In ogni società civile viene rispettato il diritto alla protesta. Le manifestazioni raccomandate sono un importante strumento attraverso il quale i cittadini possono esternare il loro rammarico nei confronti di un evento specifico. Ciò comporta però un’assunzione di responsabilità in termini legali”.

Un gruppo di residenti del luogo organizzati in due comitati, il Crumlin Ardoyne Residents’ Association (CARA) e il Greater Ardoyne Residents’ Coalition (GARC), ha espresso in tribunale e tramite la diffusione di un comunicato, il proprio appoggio alle ragioni dei manifestatanti i quali con il sit-in si sono attivati pacificamente per far sì che venisse rispettato il loro diritto a vivere liberamente rifuggendo le parate di alcuni gruppi che alimentano il settarismo a Belfast.

Nicoletta Mandolini