Rapporto Nato-Usa su raid, Islamabad: esercito pachistano contrario alle conclusioni dell’indagine

Bandiera Pakistan

PAKISTAN RAPPORTO USA-NATO – Pakistan replica agli Usa. Al centro delle polemiche il rapporto di inchiesta redatto dagli Stati Uniti, oltre che dalla Nato, e inerente ai raid effettuati dall’alleanza atlantica lo scorso novembre. Raid che hanno portato alla morte di 24 militari di origine pachistana.

In merito attraverso un comunicato dell’esercito è stato possibile apprendere: “L’esercito pachistano non approva le conclusioni dell’indagine condotta dagli Stati Uniti e dalla Nato nel modo in cui sono state riportate dalla Nato. La relazione di inchiesta manca di sostanza”. Cosa certa è che “una risposta dettagliata sarà resa nota dopo aver ricevuto la relazione ufficiale”.

La morte dei soldati pachistani, uccisi per errore in un raid aereo delle forze Nato provenienti dall’Afghanistan, ha scatenato l’ira delle autorità di Islamabad e riaperto una ferita aperta dal maggio scorso, quando in un blitz segreto fu ucciso Osama bin Laden nel rifugio di Abbottabad. Il Pakistan ha annunciato che tutti gli accordi con gli Stati Uniti verranno rivisti, specie in ambito militare, ed è stata avanzata l’splicita richiesta di lasciare la base aerea di Shamsi, nel Sud del Paese, oltre ad aver ordinato di chiudere tutte le vie di approvvigionamento logistico dell’Alleanza Atlantica in Afghanistan che partono dal suo territorio.

Subito dopo l’accaduto il ministro degli Esteri pachistano, Hina Rabbani Khar, aveva telefonato al segretario di Stato americano Hillary Clinton esprimendo tutta la rabbia per il tragico episodio. Da Washington fin da subito fu assicurata l’apertura di un’inchiesta.

Luca Bagaglini