Genocidio in Ruanda nel 1994: in Svezia arrestato criminale di guerra

GENOCIDIO RUANDA 1994 – “Siamo felici di far capire che la Svezia non è un rifugio sicuro per i criminali di guerra”: queste le parole con cui Anders Wretling (capo del gruppo investigativo che si è occupato delle indagini) ha commentato l’arresto in Svezia di un uomo ritenuto tra i responsabili del genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994, quando furono uccise tra le ottocentomila e un milione di persone: a compiere il genocidio furono i nazionalisti Hutu che per mesi massacrarono per lo più i membri della minoranza Tutsi. Si tratta di uno degli eccidi più efferati della storia, che andò avanti tra l’aprile e il luglio del 1994.

L’uomo è stato arrestato verso le dieci di sera di giovedì scorso all’aeroporto di Bromma, non lontano dalla capitale Stoccolma: stava rientrando da un viaggio all’estero. Si tratterebbe, secondo quanto riportato dal quotidiano The Local, di un uomo sui cinquant’anni, residente a Gävle, con la cittadinanza sia della Svezia che del Ruanda: la polizia non ha reso note le sue generalità e Anders Wretling no ha voluto specificare in che modo l’arrestato sarebbe stato coinvolto nel genocidio del 1994.

Interrogato nella giornata di ieri alla presenza del suo avvocato Tomas Nilsson, il cinquantenne nega tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Tra tanti no comment, Nilsson ai giornalisti ha confermato questo punto: “Non posso dirvi cosa è stato detto durante l’interrogatorio, ma posso affermare che il mio cliente ha negato tutti i crimini”. 

 

Antonio Scafati