
CALCIOSCOMMESSE: INTERROGATORIO DONI – Dalle parole pronunciate da Cristiano Doni davanti al gip di Cremona, il coinvolgimento dell’ex capitano dell’Atalanta nello scandalo calcioscommesse sembra quasi un gesto di altruismo. Parlando davanti ai magistrati, che lo accusano di aver ricoperto un ruolo chiave in un sistema di combine finalizzato all’alterazione della normale competizione sportiva, Doni ha spiegato che il suo obiettivo non era il guadagno con le scommesse ma la “promozione dell’Atalanta in serie A”. “Personalmente – ha dichiarato – non ho avuto alcuna parte in guadagno in vicende attinenti alle scommesse, il mio obiettivo era solamente l’Atalanta in A“.
Nel frattempo sono emersi ulteriori dettagli sulla vicenda del calcioscommesse: quello più eclatante riguarda una presunta “talpa” presente all’interno della Lega Calcio, che avrebbe promesso allo stesso Doni e a Stefano Bettarini di intervenire in loro favore nell’ambito del processo per le scommesse truccate effettuato da parte della giustizia sportiva. La persona in questione dunque avrebbe dovuto fare in modo di rendere meno critica la posizione dell’atalantino e dell’ex della Sampdoria: il tentativo, comunque, sembra non essere andato a buon fine, visto che il tribunale sportivo ha disposto la squalifica di Doni per 3 anni e mezzo e di Bettarini per 14 mesi.
Proseguono inoltre le rivelazioni di Carlo Gervasoni, che da venerdì sta collaborando con i magistrati. Il difensore ha fornito agli inquirenti i nomi di almeno venti calciatori che sarebbero coinvolti nella vicenda calcioscommesse e di altre tre partite della massima serie che sarebbero state oggetto di combine.
Redazione online