
SVEZIA: SAHLIN ATTACCA MODALITA’ NOMINE LABURISTI – Mona Sahlin, ex leader del partito socialdemocratico svedese, torna a parlare e lo fa per attaccare il Comitato per le nomine e le modalità attraverso le quali i laburisti scelgono i propri leader. Secondo la Sahlin, il prossimo leader del partito dovrà essere eletto attraverso un processo aperto, che tenga conto del dibattito interno e dei progetti dei candidati. In pratica una dinamica attraverso la quale siano idee e programmi a prevalere. “Così non è stato per me e non lo è stato ancor meno per Håkon”, ha detto la Sahlin nel corso di una intervista, riferendosi all’attuale leader laburista Håkon Juholt. Se c’è una cosa di cui il partito ha bisogno, secondo Mona Sahlin, è superare una volta per tutte la ‘segretezza’ che avvolge il comitato per le nomine.
Non siamo alle prese con un argomento nuovo. Le critiche mosse dalla Sahlin sono le stesse che molti commentatori avevano già fatto. Il partito socialdemocratico svedese ha un problema di leadership e un problema di scelta del leader. Il vecchio sistema del ‘comitato per le nomine’ (che peraltro esiste anche in altri partiti) non funziona più. Sono i risultati a dirlo. Il partito fatica a gestire il dibattito interno, fatica a trasformare in risorsa le correnti e le critiche. Per la Sahlin è tempo di andare oltre tutto questo. “Il partito deve trovare il coraggio di aprirsi di più. Spero che la prossima volta i candidati alla leadership possano essere tre, quattro, cinque”.
In sostanza per lei non devono essere ripetuti gli errori commessi fino a oggi. Juholt era stato scelto perché il Comitato per le nomine lo riteneva la persona più indicata a mettere insieme le varie anime del partito. Risultati positivi in termini di sostegno ai laburisti ci sono stati nei primissimi mesi, poi una serie di errori politici e uno scandalo privato hanno affossato la sua credibilità. Molti analisti considerano la situazione irrecuperabile. Diversi membri laburisti hanno chiesto invano la testa del loro leader. E a farne le spese, come è facile immaginare, è stato e continua a essere proprio il partito socialdemocratico, lontanissimo dai fasti di un tempo.
Antonio Scafati