
FRANCIA GENOCIDIO ARMENO – La tensione tra Francia e Turchia non accenna a placarsi. Valerie Boyer, la deputata del Partito Popolare(UMP) promotrice principale della legge che istituisce il reato di negazione del genocidio armeno, ha denunciato nella giornata di martedì di aver ricevuto numerose minacce di morte, di violenze sessuali e ingiurie da parte di sedicenti militanti pro-turchi, che fanno seguito agli attacchi di hackers sul sito della parlamentare eletta nella regione delle Bouches-du-Rhone.
La Boyer, deputata del partito del Presidente Sarkozy, ha dichiarato di aver ricevuto insulti e minacce rivolte anche ai suoi figli e, intervistata dal quotidiano transalpino Le Figaro, ha definito “inammissibile dover ricevere minacce di violenze e di morte”, postate anche sulle sue pagine twitter e facebook.
“Un uomo non sarebbe stato trattato in questo modo. Non ci sarebbero state le stesse reazioni se la proposta fosse stata presentata e portata avanti da un deputato uomo”. “Non posso continuare così e ho presentato una denuncia penale” ha aggiunto la parlamentare all’Agenzia France Presse.
Un consigliere del Ministro degli Interni francese, Claude Gueant, ha dichiarato, sempre al quotidiano conservatore Le Figaro, che la deputata Boyer e la sua famiglia beneficeranno di una protezione definita “discreta ed efficace per un determinato periodo”, minimizzando tuttavia il rischio che queste minacce possano trovare un reale seguito.
L’approvazione definitiva del testo che prevede anche il carcere per coloro che negheranno il genocidio armeno dovrebbe essere approvata definitivamente entro la fine dell’anno.
Flavia Lucidi