30 dicembre 1996: in Guatemala termina una guerra civile durata 36 anni

30 DICEMBRE 1996: PACE IN GUATEMALA DOPO GUERRA CIVILE – In Guatemala la guerra civile è stata una costante nella seconda metà del XX secolo. Dopo aver conquistato, nel 1821, l’indipendenza dalla Spagna, il Paese attirò un numero massiccio di investimenti da parte di imprenditori stranieri – prevalentemente per la produzione di caffè – e vide la forza economica andare in mano ad una piccola ma potentissima oligarchia. I governi liberali che si susseguirono alla guida del Guatemala fecero in modo di incoraggiare questo fenomeno varando soluzioni legislative ad hoc che non di rado portarono all’uso del lavoro forzato salariato e all’espropriazione dei terreni.

Una svolta che si sarebbe rivelata tragica per il Paese si verificò nel primo ventenio del ‘900, quando il presidente Manuel Estrada Cabrera si impegnò a favorire l’ingresso di investimenti statunitensi. Cabrera affidò la gestione del trasporto aereo e ferroviario, della rete telegrafica, della comunicazione marittima e della rete elettrica a grandi società americane, a cui concesse inoltre lo sfruttamento di vaste aree di territorio. La più influente di queste imprese era la United Fruit Company, impegnata nel commercio di banane e tra i cui soci figurava anche John Foster Dulles, segretario di Stato americano dal 1953 al 1959. Nei primi anni Cinquanta il presidente Jacobo Arbenz Guzmàn sfidò il potere dell’oligarchia, sequestrando alcune terre incolte ai grandi proprietari per suddividerla tra i contadini più poveri, quindi la Cia reclutò una manciata di ex carcerati e mise in atto un colpo di Stato per rovesciarne il governo. Dopo il golpe venne instaurata una dittatura militare con a capo Carlos Castillo Armas e nel 1960 prese il via una guerra civile che si sarebbe protratta per 36 anni: si stima che in questo lasso di tempo siano stati uccisi circa 200mila civili dalle forze governative, anche perché il regime ha represso nel sangue le azioni di contestazione e ha messo in atto una politica di pulizia etnica contro la popolazione di origine maya.

L’esercito nazionale venne sempre sostenuto, economicamente e tecnicamente, dagli Usa, che inviarono soldi e armi alla giunta militare.

La pace è arrivata solo il 30 dicembre del 1996, quando è stato firmato l’accordo tra il governo e i guerriglieri.
Negli anni successivi i guatemaltechi hanno avuto finalmente la possibilità di partecipare ad elezioni democratiche, tuttavia la situazione politica nel Paese resta critica, soprattutto a causa dell’altissima pervasività della corruzione. L’economia, inoltre, è rimasta fortemente dipendente dal rapporto con gli Stati Uniti: sul territorio sono presenti molte imprese americane e gli Usa assorbono una consistente quantità di esportazioni dal guatemala.

Tatiana Della Carità