In Danimarca i conservatori disponibili a modificare le legge sull’immigrazione

DANIMARCA: CONSERVATORI APRONO A MODIFICHE LEGGE IMMIGRAZIONE – Il nuovo governo di centro-sinistra insediatosi pochi mesi fa a Copenhagen tra le prime cose in agenda ha messo una drastica rivisitazione delle politiche sull’immigrazione: norme estremamente complesse e restrittive che hanno piazzato la Danimarca ai vertici in Europa nella speciale classifica delle nazioni con la legislazione più severa in materia.

Queste leggi sono state varate nel corso dell’ultimo decennio dalla maggioranza di centro-destra sostenuta all’esterno dal Partito popolare Danese, la più estremista delle formazioni politiche presenti in parlamento e di fatto l’ispiratrice delle regole. Ora una bocciatura di questo impianto legislativo arriva pure da chi faceva parte del precedente governo: parliamo del Partito Popolare Conservatore – meglio conosciuto col nome di Conservatori – una di quelle formazioni che dalle ultime elezioni è uscita con le ossa rotte: 4,9% dei voti, contro il 10,4% del 2007.

Negli ultimi tempi, con l’avvicinarsi delle urne, i Conservatori avevano cominciato a prendere le distanze da alcune politiche di governo e soprattutto dal Partito Popolare Danese: senza successo, visto il tracollo alle urne. Ma il percorso verso un’autonomia ideologica prosegue e ora, a distanza di qualche mese, è la volta del tema immigrazione. Nel corso di un colloquio con il quotidiano Politiken, Tom Behnke, esponente dei Conservatori, è stato sin troppo chiaro: secondo lui alcune norme varate negli ultimi anni semplicemente “non hanno alcun senso”. Behnke ha ricordato che “anche se sei andato a scuola in Danimarca devi passare un test di cittadinanza”: una procedura inutile e insensata.

È però impossibile far finta che quelle leggi, ispirate sì come detto dal Partito Popolare Danese, non siano state varate proprio dal governo Liberal-Conservatore del premier Rasmussen. Che è successo allora a Behnke e al suo partito? La risposta la dà lo stesso Behnke, come riporta il Copenhagen Post: “Ora c’è una situazione politica nuova, la maggioranza è cambiata: per noi è più semplice proporre certe cose”. Secondo Behnke, il suo partito cercò di far capire ai Liberali e al Partito Popolare Danese che servivano regole meno severe.

A questo punto, i Conservatori potrebbero diventare parte attiva nel dibattito sulle nuove leggi per l’immigrazione. “Il governo” ha detto Behnke, “ha invitato tutti a partecipare alle discussioni. Penso che sia molto positivo per il Partito Popolare Conservatore cogliere l’occasione per liberarsi della camicia di forza che il Partito Popolare Danese gli aveva messo”.

Antonio Scafati