Monti non pensa al Quirinale e rassicura i sindacati: riforma del lavoro nascerà dal negoziato

Mario Monti

MONTI INVITA SINDACATI A NEGOZIATO SU RIFORMA LAVORO – Un Mario Monti a tutto campo, quello che ha parlato ai giornalisti nella conferenza stampa di fine anno convocata a Palazzo Chigi. A fare la parte del leone nei discorsi del premier è comunque la manovra economica, in merito alla quale la tensione politica è ancora molto alta.

Dopo aver precisato che non occorrerà un’altra manovra e che al decreto appena varato seguiranno provvedimenti per la crescita, il presidente del Consiglio ha risposto ad una lunghissima serie di domande, mettendo in chiaro per prima cosa che il suo ruolo nella vita politica italiana non andrà oltre l’incarico assegnatogli dal capo dello Stato. Monti, infatti, esclude un suo impegno politico duraturo e dichiara di “non pensare minimamente ad una candidatura al Quirinale“.

Poi si arriva alla questione della riforma del catasto: il professore spiega che la riforma è stata avviata e che ha come primo obiettivo quello di “introdurre una maggiore aderenza tra fisco e realtà effettiva”.

Monti assicura che l’esecutivo, per quanto di natura tecnica, non affronterà esclusivamente questioni di natura economica e cercherà in ogni modo di “evitare le tensioni sociali” che potrebbero nascere dalle misure di austerity. Il premier riserva qualche parola anche alle questioni di esteri, auspicando l’inasprimento delle sanzioni contro l’Iran e il suo programma nucleare.

Ma ovviamente il tema centrale della conferenza resta la manovra, di cui Monti riconosce limiti e difetti ma di cui sottolinea anche l’inevitabilità. Monti spiega che la manovra era un atto dovuto e che non realizzarla “avrebbe fatto scoppiare il sistema”. Il governo, ha aggiunto, ha fatto il possibile per rendere equo il provvedimento: quest’ultimo potrà comunque avere “effetti recessivi” ma non metterlo in atto “avrebbe comportato rischi di recessione esplosiva”.
“Non siamo molto vicini alla Grecia – assicura – ma andavamo in quella direzione. Poi abbiamo frenato”.

In merito, infine, ai possibili interventi in materia di welfare, il premier evidenzia la necessità di un confronto tra governo e parti sociali da realizzare al più presto per trovare un punto di incontro: Monti tenta di rassicurare i sindacati, che hanno promesso battaglia su eventuali modifiche all’articolo 18, promettendo che la riforma del lavoro nascerà dal negoziato tra esecutivo e organizzazioni dei lavoratori.

T.D.C.