SEMPRE PIU’ ITALIANI A RISCHIO POVERTA’ – Le statistiche e i dati diffusi in questi mesi sulle condizioni economiche degli italiani parlano chiaro: la fetta di popolazione che arranca e fatica a far quadrare i conti si allarga a vista d’occhio e il rischio della povertà per molte famiglie non è più un concetto lontano ma uno spettro che incombe minacciosamente sulla vita quotidiana. Lo conferma anche l’Istat che nell’indagine relativa al 2010 rileva che gli italiani a “rischio povertà” sono il 18,2%, mentre quasi il 7% si trova a vivere in uno stato di “grave deprivazione materiale”. Un altro 10%, poi, fa parte di nucleo familiare in cui il lavoro scarseggia (in cui cioè le persone che appartengono alla fascia di età compresa tra i 18 e i 59 anni impiegano nel lavoro meno di un quinto del tempo).
L’indagine scende più nello specifico, poi, mostrando che il 16% degli italiani alla fine del mese si trova con l’acqua alla gola e che quasi il 9% si trova o si è trovato ad avere bollette arretrate. Inoltre l’11,5% ha dovuto risparmiare persino sul riscaldamento.
Il rapporto mostra inoltre come il reddito totale sia suddiviso tra il 37,2% che va alle famiglie più ricche e l’8,2% che appartiene a quelle più povere.
Infine i dati Istat fanno emergere una particolare sofferenza economica del Sud Italia: nelle regioni meridionali le persone che si trovano in condizioni di “grave deprivazioni materiali” sono quasi il 13%, cifra che corrisponde a più del doppio rispetto al 5,6% del Centro e a più del triplo del 3,7% del Nord.
Redazione online