ITALIANI E GRECI EMIGRANO IN DANIMARCA – Greci e italiani, ma anche irlandesi, portoghesi e spagnoli: tutti in fuga dalla crisi economica, dalla disoccupazione, dai salari bassi. Diretti dove? Molti in Danimarca. Il Nord Europa resta meta privilegiata di tutti coloro in cerca di una vita migliore, lontano soprattutto dai problemi del lavoro. Le autorità danesi hanno registrato nel corso di questo anno un vero e proprio boom di permessi di soggiorno nei confronti di cittadini provenienti da quei paesi dove la crisi morde di più: una fotografia più che fedele dello stato di salute di molte nazioni europee.
Rispetto al 2008, i permessi di soggiorno rilasciati dalle autorità danesi nei confronti di cittadini greci sono passati da 135 a 264: praticamente il doppio. Ma è nell’ultimo anno che c’è stata una decisa crescita, secondo le cifre stilate dal Centro Statistico Danese: 169 greci che ottengono il permesso di soggiorno nel 2010, per arrivare nel giro di un anno ai 264 di questo 2011 che sta per chiudersi. E i dati fanno riferimento solo ai primi nove mesi.
Cresciuti pure gli irlandesi che hanno deciso di trasferirsi in Danimarca: 97 nel 2008, 131 nel 2011. Identico discorso per i portoghesi: per loro l’incremento è più marcato, visto che i loro permessi sono saliti dai 175 del 2008 ai 248 di quest’anno.
Numeri molto più grossi ce li hanno spagnoli e italiani. I primi sono ormai diventati una nutrita comunità in Danimarca: nel 2011 si sono aggiunti 1025 i permessi di soggiorni rilasciati nei loro confronti; erano 674 tre anni fa. E poi gli italiani. Anche in questo caso le cifre sono rilevanti.
Tappa per tappa, l’aumento è stato costante con un’impennata proprio all’inizio della crisi economica: 690 nel 2008, 814 nel 2009, 952 nel 2010, 936 nei primi tre quarti di quest’anno.
La Danimarca si conferma paese capace di attirare gli stranieri, dunque, sia quelli in cerca di lavoro sia quelli che vanno a studiare. Sono principalmente persone nella fascia di età tra i 20 e i 35 anni a decidere di fare le valigie: disoccupazione e pessime previsioni per l’immediato futuro i motivi che spingono a espatriare.
Antonio Scafati