
CAPODANNO 2011 – La Regione Campania, purtroppo e come spesso succede nell’ultimo giorno dell’ann0, è salita alla ribalta della cronaca nera a causa dei “festeggiamenti” di Capodanno. Ma questa volta non si è trattato di “semplici” botti e conseguenti ferimenti più o meno gravi, ma di qualcosa di molto più grave: un proiettile vagante a causato il ferimento e poi la morte di Marco D’Apice, un ristoratore di Casandrino, in provincia di Napoli.
L’uomo era fuori dalla porta del suo ristorante e improvvisamente si è accasciato in terra riportando una enorme ferita alla bocca. Le prime indagini, partite subite, hanno rivelato nella zona la presenza di bossoli di una pistola calibro 7,65. Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Francesco Falconi, ha disposto l’autopsia del corpo dell’uomo, per acccertare che sia stato veramente un colpo di pistola a uccidere D’Apice, mentre gli inquirenti stanno procedendo alle indagini per scoprire da dove è partito il colpo d’arma da fuoco.
A Napoli e provincia sono oltre 110 le persone ferite in seguito ai botti di capodanno. 11 bambini ricoverati, uno rischia di perdere un occhio. Al Vomero un appartamento ha preso a fuoco.
Redazione On Line