Costi della politica: guerra di numeri tra Montecitorio e Commissione Giovannini

La Camera dei Deputati

MONTECITORIO SMENTISCE DATI GIOVANNINI SU STIPENDI PARLAMENTARI – Da questa mattina siti web, televisioni e giornali riportano commenti e polemiche sui dati diffusi dalla Commissione Giovannini sui costi della politica. Al gruppo di esperti guidato dal presidente Istat è stato affidato l’incarico di fare i conti in tasca ai parlamentari, al fine di poter adeguare le retribuzioni dei politici italiani a quelle dei loro omologhi europei e applicare così i tanto richiesti tagli ai costi della politica. Enrico Giovannini e i suoi, però, hanno reputato impossibile individuare dei valori medi: se da una parte infatti senatori e deputati in Italia hanno stipendi più alti di quelli dei politici degli altri Paesi, dall’altra sono minori i costi per portaborse e spese accessorie. I dati raccolti dalla commissione parlano di oltre 11mila euro lordi di indennità parlamentare più una diaria di 3.500 euro: a questo di aggiungono le spese extra, che sfiorano i 3.700 euro per i deputati e superano i 4.100 euro per i senatori. Complessivamente, dunque, si tratta di più di 16mila euro lordi al mese.

Ma la casta non ci sta a subire le accuse, così nel tardo pomeriggio arriva la replica di Montecitorio. “Va chiarito – dichiara l’ufficio stampa della Camera in una nota – che nel documento l’importo dell’indennità spettante ai deputati italiani (pari a 11.283,28 euro) è indicato al lordo delle ritenute previdenziali, fiscali e assistenziali. Invece, al netto di tali ritenute l’importo dell’indennità parlamentare, che è corrisposta per dodici mensilità, è pari mediamente a 5.000 euro. Tale somma si riduce ulteriormente per i deputati che svolgono un’attività lavorativa per la quale percepiscono un reddito uguale o superiore al 15% dell’indennità parlamentare. Sono queste, dunque, le cifre cui bisogna guardare per individuare quanto effettivamente viene posto a disposizione dei deputati a titolo di indennità parlamentare. Comparando tale dato con quello degli altri Paesi europei, tenendo conto dei differenti regimi fiscali, l’ammontare netto dell’indennità parlamentare erogato ai nostri deputati risulta inferiore rispetto a quello percepito dai componenti di altri Parlamenti presi a riferimento”.

Redazione online

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