
GOVERNO MONTI – Il premier Mario Monti ha trascorso la giornata di ieri a Palazzo Chigi, salvo qualche ora di riposo che ha dedicato ai figli, per mettere a punto la cosiddetta fase ‘cresci-Italia’ che sarà basata su due colonne portanti: liberalizzazioni e riforma del mercato del lavoro. Su questo secondo punto il presidente del Consiglio ha deciso di incontrare bilateralmente le sigle sindacali,a cominciare da lunedì 9 gennaio quando la Cisl riunirà la propria segreteria, seguita nei giorni successivi da Cgil e Uil. Nessun tavolo di concertazione, quindi, dato che dai colloqui individuali dovrebbero arrivare solo suggerimenti che il governo Monti valuterà ed eventualmente presenterà in Parlamento. Ma le parti sociali chiedono che al tavolo siedano anche le imprese, come ribadito da Luigi Angeletti: “Troverei curioso che la discussione sia fatta senza chi deve applicare quelle regole”, ha detto il leader della Uil.
Inoltre l’esecutivo tecnico dovrà fare i conti con i malumori dei partiti e le loro richieste contrastanti. Il Pdl, che teme una fuoriuscita di parlamentari verso le file del Terzo Polo, vorrebbe rinsaldare l’alleanza con il Carroccio, ma allo stesso tempo non ha il ‘coraggio’ di voltare le spalle al nuovo governo. Il Pd tiene gli occhi puntati sulla riforma del lavoro: intende appoggiare le scelte decretate da Mario Monti, ma allo stesso tempo teme di essere scavalcato dalle parti sociali, in questo momento più a ‘sinistra’ di loro. L’Udc, infine, sembra appoggiare in toto l’operato dell’esecutivo e mostra cieca fiducia su ogni decisione.
Intanto per il prossimo 6 gennaio il premier volerà a Parigi per partecipare ad un convegno insieme ai ministri Corrado Passera e Enzo Moavero, ma non è escluso un incontro con Nicholas Sarkozy. E sarà solo uno dei numerosi impegni esteri previsti a gennaio: il 18 Monti sarà a Londra per incontrare il premier David Cameron; il 21 sarà in Libia; il 23 e il 30 il professore sarà a Bruxelles. Senza contare i numerosi impegni nazionali e parlamentari, a cominciare dal Cdm del 20 gennaio, quando dovrà stilare una prima concreta bozza per lo sviluppo . Per Mario Monti è tempo di ‘fase 2’: dopo il rigore imposto agli italiani, i cittadini attendono svolte concrete per uscire dalla recessione e favorire la crescita economica.
Luigi Ciamburro