
EMERGENZA SFRATTI IN SPAGNA – È stato ulteriormente rimandato lo sfratto di Luis Domínguez Quintana, un uomo di 74 anni che doveva essere cacciato lunedì 2 gennaio dalla sua casa di Parla, località madrilena. L’uomo, che da due anni non è in grado di pagare l’ipoteca della sua casa, presenta un handicap del 65% e deve alla banca Caja Madrid 150.000 euro. Lo scorso venerdì Quintana ha ricevuto la notizia che lo sfratto sarebbe stato rimandato, ma ancora non è stata stabilita la data in cui tale azione verrà intrapresa. All’agenzia EuropaPress Quintana ha raccontato la sua storia, divisa tra un lavoro in Francia ed uno in Germania, poi il matrimonio, a 60 anni; ad esso seguì la separazione “Ho lasciato la pensione a mia figlia di 5 anni perché lei non aveva colpa del nostro divorzio”.
Segue il lavoro autonomo, come capo di un’impresa di costruzioni; i problemi, confessa all’agenzia giornalistica, iniziarono tre anni fa quando un incidente stradale gli provocò un danno alle gambe che gli impedisce tuttora di lavorare. Con un debito di 60.000 euro, Quintana si ritrovò dunque senza denaro e non fu più in grado di pagare l’ipoteca. Membro del PSOE (il partito socialista spagnolo), cercò invano l’aiuto della classe politica.
Oggi vive con 270 euro mensili che gli invia la sorella, non avendo ancora avuto accesso al sussidio che gli spetterebbe. A bloccare il primo tentativo di sfratto, lo scorso 16 giugno, furono i membri del movimento 15-M e della Piattaforma di Vittime dell’Ipoteca (PAH), che impedirono al rappresentante della banca e alla segretaria giudiziale di accedere all’edificio. L’avvocato della PAH presentò inoltre alle autorità giudiziali dei rapporti medici che dimostravano la debolezza fisica dell’uomo, che mangia una sola volta al giorno e si nutre esclusivamente di legumi, frutta, formaggio e yogurt.
Nonostante la difficoltà della sua situazione, incita tutti coloro che si trovano nelle sue stesse condizioni a lottare, “perché questa è una battaglia, una lotta, e deve essere portata avanti da tutti in maniera unita, altrimenti non si ottiene nulla”. Ora l’uomo forma parte attiva dell’associazione, con la quale si è messo in contatto attraverso gli indignados, ai quali mostra la sua riconoscenza “il 15-M mi ha tirato fuori da questa situazione, sono molto grato a tutti loro”.
Sveva Valenti