
ISRAELE HACKER – Nessun Paese è al sicuro dall’effetto degli hacker e come sempre se vogliono riescono a creare il panico in rete. L’ultimo attacco è stato mosso contro i cittadini israeliani ad opera di pirati informatici dell’Arabia Saudita. I dati delle carte di credito di migliaia di persone sono infatti stati messi alla mercè di tutti. In merito uno degli hacker chiamato Omar ha spiegato che precisamente “si tratta di 400 mila carte di credito“. Dopo aver divulgato la notizia l’uomo ha rivelato di appartenere al gruppo informatico ‘Anonymous‘ che tuttavia ha immediatamente smentito l’appartenenza di questo al gruppo.
Immediata l’azione da parte delle autorità bancarie, le quali hanno evidenziato che le carte interessate sono state ‘solo’ 14 mila e che si è già provveduto al blocco dei conti soggetti a pirateria.
Intanto sono scesi in piazza vestiti come i detenuti dei lager durante la Seconda Guerra Mondiale, scatenando grosse polemiche, gli ebrei ultraortodossi di Israele, che hanno scelto le uniformi degli internati nei campi di concentramento per sostenere il ruolo preminente che la legge religiosa dovrebbe avere su quella statale. La protesta è iniziata il 31 dicembre, quando un gruppo di circa mille ebrei ultraortodossi si è recato a piazza di Shabat, in pieno centro di Gerusalemme, con gli abiti a righe e stella di David rammendata sulla camicia. Come ha riportato il quotidiano Yedioth Ahronoth questo potrebbe essere solo l’inizio della mobilitazione. Infatti uno dei leader della protesta, intervistato dal giornale, non ha infatti escluso nuovi atti dimostrativi. “Se continueremo ad essere osteggiati e se continuerà la pressione contro i posti separati per donne e uomini in autobus andremo sempre in giro con stelle gialle sul petto”, ha assicurato.
In Israele i dissidi tra la maggioranza moderata e la minoranza degli ultraortodossi va avanti da tempo e questa iniziativa choc non può non suscitare accese discussioni.
Luca Bagaglini
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