La CGIL avverte Monti: “Non convochi i sindacati separatamente”

Susanna Camusso

CGIL MONTI – La CGIL fa la voce grossa e mette in guardia il Presidente del Consiglio Mario Monti sulla concertazione con le parti sociali in tema di riforma del lavoro: “Monti non convochi i sindacati separatamente. Gli incontri separati stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo. Quindi no a incontri separati“. “Serve un piano che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al Paese”, spiega il sindacato guidato da Susanna Camusso, aggiungendo che occorrono “assunzioni incentivate di giovani e donne con contratto di inserimento formativo che riduca la precarietà” e “la difesa posti di lavoro in crisi e ammortizzatori per chi perde il posto, a ogni età e per ogni azienda“.

Per assicurare la “produttività del sistema”, prosegue la Cgil, si deve puntare su “trasporto merci, Tpl, logistica, energia, porti, banda larga, ricerca e università”. “Senza investimenti non si cresce”, è il monito del sindacato. Riguardo alla “produttività industriale”, il sindacato propone “investimenti su filiere a maggior valore aggiunto, conoscenze, saperi, nuove tecnologie di processo e di prodotto”; mentre per la “produttività del lavoro” la Cgil mette l’acento sulla necessità di un “contratto nazionale regolatore universale” accompagnato da contratti aziendali “su organizzazione del lavoro e retribuzioni in rapporto alla produttività”. Dunque un “nuovo sistema contrattuale a due livelli (nazionale e aziendale o territoriale) per tutti, dipendenti privati e pubblici”. Per il sindacato occorre invece “abolire l’articolo 8”, definito “la follia giuridica di Sacconi“. “I contratti non devono violare le leggi vigenti”, ha sottolineato la Cgil e “l’accordo del 28 giugno garantisce la rappresentanza sindacale a tutti. Un diritto dei lavoratori prima che del sindacato”. Mentre sulle pensioni, secondo il sindacato, si deve “riaprire discussione e correggere provvedimenti per chi perderà lavoro e per chi sta maturando i 40 anni”.

Infine, in materia di liberalizzazioni, la Cgil dichiara: “Prima di svendere le aziende di servizio pubblico locale al peggior offerente, bisogna spingerne la crescita dimensionale.

Redazione

Con direttanews.it sei sempre al centro delle notizie, clicca qui e diventa fan