L’Antitrust scrive al governo Monti: liberalizzazioni e occupazione per rilanciare l’economia italiana

La sede centrale dell'Antitrust

 

 

ANTITRUST E LIBERALIZZAZIONI – L’Antitrust invia un chiaro messaggio al governo Monti: liberalizzare si, ma il processo dovrà essere accompagnato da “interventi che garantiscano l’equità sociale e che favoriscano, anche attraverso le opportune riforme del diritto del lavoro, nuove opportunità di inserimento per i soggetti che ne uscissero particolarmente penalizzati”. L’Antitrust invia un documento di 90 pagine al Parlamento dove suggerisce provvedimenti per agevolare lo sviluppo e l’equità in molti settori, dalle banche ai taxi, dalle farmacie alle professioni, dalle poste alle banche. La politica delle liberalizzazioni non sarà di facile e veloce attuazione, ma sarà da considerarsi come un ‘work in progress’: ” Ma l’urgenza della crisi richiede di non indugiare e di attuare gli interventi di immediata applicazione. Ugualmente – prosegue l’Antitrust – non vanno sottovalutati i costi sociali sottesi, nel brevissimo periodo, alle liberalizzazioni. Per questo l’Autorità invita le istituzioni della democrazia rappresentativa e le forze politiche ad accompagnare le misure di liberalizzazione con altri interventi diretti a garantire l’equità sociale e a favorire, anche attraverso le opportune riforme del diritto del lavoro, nuove opportunità di lavoro per i soggetti che – spiega la nota firmata dal presidente Giovanni Pitruzzella – a causa dei complessi processi di ristrutturazione economica, lo hanno perduto o corrono il rischio di perderlo”.

Si tratterà di spezzare un circolo vizioso, superare gli egoismi e gli interessi di parte in favore dell’interesse generale, compito che non si prospetta facile, ma il cui compimento si rivelerà di vitale importanza per l’economia dell’Italia. Sarà urgente, vista l’ascesa dei prezzi delle ultime settimane, una riforma del mercato dei carburanti: l’Antitrust propone una più efficace razionalizzazione della rete distrubitiva e favorire la crescita di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere, traguardo possibile se verrà vietato alla Regioni di inserire vincoli all’apertura degli impianti non previsti dalle norme nazionali e di aprire impianti completamente automatizzati.

 

Nel settore postale è necessario delimitare il perimetro del servizio universale limitandolo esclusivamente a quei servizi essenziali che l’utente non sarebbe altrimenti in grado di acquistare a titolo individuale, individuati dall’Autorità di regolazione preposta. Va inoltre ridotta la durata dell’affidamento del servizio stesso a poste (attualmente fissata a 15 anni). L’esenzione Iva non va inoltre applicata alle prestazioni di servizi postali le cui condizioni siano oggetto di negoziazione individuale. Quanto all’attività di Banco Posta, occorre prevedere la costituzione di una società separata da Poste Italiane, che abbia come oggetto sociale lo svolgimento dell’attività bancaria a pieno titolo e che risponda ai requisiti della normativa settoriale contenuta nel Testo unico bancario. Tra le misure più urgenti chieste dall’Antitrust c’è lo scorporo di Banco Posta da Poste italiane: “Occorre prevedere la costituzione di una società separata da Poste, che abbia come oggetto sociale lo svolgimento dell’attività bancaria e che risponda ai requisiti della normativa settoriale”.

Nel settore bancario va introdotto, secondo l’Antitrust, il divieto per l’istituto di credito che stipula un mutuo di vendere contemporaneamente una polizza legata al contratto, mentre sul fronte Rc auto occorre migliorare il meccanismo del risarcimento diretto. Nel settore farmaceutico dovrà essere liberalizzata la fascia C, aumentato il numero delle farmacie e ampliare la possibilità della multi-titolarità passando da 4 a 8.

Infine per quanto riguarda i taxi “va incentivato l’aumento del numero delle licenze dei taxi, almeno nelle città dove l’offerta del servizio presenta le maggiori carenze, prevedendo adeguati meccanismi di ‘compensazione’ per gli attuali titolari delle licenze – afferma l’Antitrust -. In particolare, al fine di rendere effettivamente praticabile la riforma, minimizzandone l’impatto, l’autorità suggerisce di dare la possibilità agli attuali titolari delle licenze di vedersene assegnata un’altra gratuitamente. La nuova licenza potrebbe essere venduta, recuperando la perdita di valore del titolo originario e, comunque, l’offerta del servizio di taxi registrerebbe un miglioramento significativo”.

 

L.C.