
CANCELLIERI SU EMERGENZA CRIMINALITÀ – A margine della tragica rapina di Roma, in cui alcuni giorni fa hanno perso la vita un giovane commerciante cinese e la sua bambina di pochi mesi, il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri è intervenuta sul tema dell’emergenza criminalità in atto nel Paese. In un’intervista a Repubblica, dopo aver definito “assurdo e orrendo” il delitto di Roma e assicurato che le autorità faranno “di tutto per prendere assassini”, il Ministro dell’Interno non ha nascosto le sue preoccupazioni “per le tensioni sociali che attraversano il Paese“. “Fatti come l’omicidio della piccola Joy e del suo papà non sono prevedibili – ha spiegato la Cancellieri – Ma per i tanti segnali di forte inquietudine che mi arrivano posso dire che non mi aspetto un anno tranquillo“. Tra gli elementi indice del clima di tensione, il ministro elenca “i pacchi bomba ad Equitalia, i proiettili e le minacce che li hanno seguiti”, e le proteste, da quelle per le crisi aziendali a quella per la Tav, in corso nel Paese. “Attraversiamo un momento socialmente delicatissimo, le aziende sono in difficoltà, la gente la paura di perdere il lavoro e, quando lo perde, è terrorizzata all’idea di non trovarne un altro“, questo scenario, ha spiegato il Ministro dell’Interno, “è la cornice ampia in cui poi si manifestano gravi fatti di criminalità di strada. Ed esplosioni violente di clan organizzati. Per non parlare dei fenomeni d’intolleranza, come la vicenda del campo nomadi a Torino e quella del senegalese a Firenze”. “Attraversiamo una fase molto complicata – ha aggiunto la Cancellieri -. Da un lato c’è un imbarbarimento dei costumi, un modo violento di agire, che porta poi a reazioni comportamentali conseguenti, c’è uno stato d’ansia diffuso anche tra le categorie più abbienti, c’è un’incertezza complessiva per il futuro. Ci sono inquietudine e smarrimento tra la gente“. A questo clima difficile, si aggiunge anche “un uso troppo facile delle armi“, “ci sono sono armi ovunque”, ha aggiunto il ministro.
In merito alla sicurezza, la Cancellieri ha voluto precisare che l’attenzione del governo è “altissima” e che le risorse necessarie verranno trovate. “Serve un salto culturale”, ha sottolineato, “è troppo semplicistico dire ‘aumentiamo gli uomini’, prima dobbiamo rendere più efficienti tutti quelli che abbiamo, e di sicuro serve più intelligence. Ma dev’essere chiaro che un’azione di sola polizia non basta, ci vuole anche uno stretto raccordo con la magistratura, unità d’intenti e forte impegno sociale”. Per quanto riguarda invece le perquisizioni per le armi senza il via libera del giudice, il Ministro dell’Interno ha detto che “c’è un’esigenza d’immediatezza”, assicurando comunque che “non sarà una pratica generalizzata, ma per le situazioni di grave emergenza“.
Redazione
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