NICOLI CRISTIANI IN CARCERE – Il Tribunale del Riesame di Milano ha stabilito che l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Franco Nicoli Cristiani, accusato di corruzione, deve rimanere in carcere. Nicoli Cristiani è accusato dai Pm di Milano di aver ricevuto una tangente da 100 mila euro dall’imprenditore Pierluca Locatelli, per velocizzare le autorizzazioni necessarie a trasformare la cava di Cappella Cantone, nel Cremonese, in una discarica d’amianto. Il Riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere anche per lo stesso Locatelli e per il funzionario dell’Arpa Giuseppe Rotondaro, che nella vicenda avrebbe fatto da intermediario.
Franco Nicoli Cristiani era stato arrestato, insieme a Locatelli e Rotondaro, il 30 novembre scorso. Durante l’udienza per la discussione della richiesta di scarcerazione, l’ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo ha ribadito ai giudici di non aver preso soldi. E’ probabile che gli avvocati dei tre accusati facciano ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale del Riesame.
Sulla vicenda indagano sia la Procura di Brescia, che quella quella di Milano. La prima segue il filone d’inchiesta sul traffico di rifiuti, mentre la Procura di Milano si occupa della corruzione, poiché la consegna della tangente sarebbe avvenuta in un ristorante del capoluogo lombardo.
Redazione
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