Mario Monti: “Liberalizzazioni per dare spazio a concorrenza e lavoro ai giovani”

 

MARIO MONTI – Il premier Mario Monti è stato ospite del programma di Rai Tre ‘Che tempo che fa’ con Fabio Fazio dove ha illustrato la ‘fase 2’ della manovra, delle prospettive di sviluppo, di evasione fiscale, di occupazione giovanile. Parole cui dovranno seguire i fatti, nel più breve tempo possibile, dal momento che i mercati pretendono risposte repentine sotto la continua minaccia dello spread. L’Italia si trova in un momento difficile, ma non allarmante, secondo Mario Monti, dato che con il varo del decreto ‘Salva Italia’ i conti dello Stato dovrebbero riassumere un certo ordine: “La tranquillità nelle cose l’abbiamo raggiunta con l’operazione di consolidamento dei conti dello Stato italiano che il governo ha proposto, il Parlamento l’ha approvato e gli italiani molto responsabilmente lo hanno acettato. E un’operazione grossa anche in base agli standard Ue mette in sicurezza i conti pubblici – ha proseguito il presidente del Consiglio – conseguendo l’obittivo che non il mio governo ma quello precente ha accettato e cioè il pareggio di bilancio nel 2013. Dal punto di vista dei conti pubblici non occorrono altre manovre, quello che occorre sono altre operazioni di politiche economica meno indigeste”.

Sul capitolo liberalizzazioni Monti ne sottolinea i risvolti postivi in termini di occupazione e concorrenza: “Credo che un certo disarmo multilaterale di tutte le corporazioni possa consentirci di dare più spazio alla concorrenza ed ai giovani” ha affermato il premier che ha poi disquisito sul termine liberalizzazioni: “Si chiamano liberalizzazioni ma può sembrare un termine in parte ideologico: qui si tratta di ridurre quelle protezioni, quei diversi modi in cui ogni categoria in Italia più che in altri Paesi cerca di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte rispetto a chi è fuori”.

Il premier non si è sbilanciato troppo sull’articolo 18, tema scottante che in questi giorni vede di fronte il ministro Elsa Fornero e le parti sociali, ma allo stesso tempo ha invitato a vedere non solo i ‘contro’ ma anche i ‘pro’: “L’atteggiamento mentale è quello di considerare che niente debba essere considerato un tabù tra le forze civili come il sindacato, il mondo produttivo e il governo pensando al futuro del Paese. In questo senso il mio ministro del Lavoro Elsa Fornero aveva citato l’articolo 18 – ha sottolineato Monti -. Queste materie sono dominate dal diritto del lavoro e da certi simboli, ora però siamo in una fase in cui c’è un disperato bisogno non di simboli, ma di lavoro non precario. Sarà l’impostazione, con l’accordo dei sindacati, a vedere non solo le enunciazioni di principio, ma gli effetti economici sulla competitività e dei veri e durevoli posti di lavoro”.

Alla domanda di Fabio Fazio se  vorrà candidarsi alle prossime elezioni Mario Monti non lascia dubbi in merito: “Io ricandidarmi? Sono molto orgoglioso dei miei ministri e già il fatto di essere chiamato a dare un contributo in questa fase mi sconvolge. Vedo anche altri valori nella vita…”.

 

Redazione