
MARIO MONTI – Il premier Mario Monti ha parlato di politica a 360° dagli studi di ‘Che tempo che fa’, di rado intervallato dalle domande di Fabio Fazio. Il Professore ha parlato di articolo 18 e di riforma del mercato del lavoro, di liberalizzazioni e privatizzazioni (tra cui quella della Rai), di evasione fiscale e di rientro dei capitali dalla Svizzera, di Tobin tax e crisi dell’Eurozona, di riforma elettorale e delle sue dimissioni definitive a fine incarico. In vista del trilaterale con Angela Merkel e Nicholas Sarkozy il docente della Bocconi farà leva su un punto: “La Germania ha un’opinione pubblica preoccupata di pagare per comportamenti leggeri di altri Paesi. Io mostrerò ad Angela Merkel che l’Italia è ben lungi dal tenere comportamenti irresponsabili e anzi possiamo essere di esempio ad altri Paesi”. La situazione economica italiana è preoccupante ma non sconfortante, poichè bisogna registrare anche alcuni dati positivi: “Abbiamo un debito pubblico elevato in rapporto al Pil però – precisa Monti -, negli anni recenti ed in particolare negli ultimi due mesi, il nuovo comportamento del settore pubblico è molto più virtuoso. Addirittura, l’equilibrio di bilancio nel 2013, che vuole dire che al netto degli interessi l’Italia avrà un avanzo di bilancio, è qualcosa che nessuno in Europa può dire di avere”.
Al discorso del presidente del Consiglio fanno eco le dichiarazioni di Antonio Di Pietro, leader di Idv, che però rimarca le discordanze dall’esecutivo tecnico: “Ancora una volta il Presidente del Consiglio Monti promette che farà di tutto e di più per salvare l’Italia ma, ancora una volta, non ci dice come e in che modo intenda agire. A noi, quindi, non resta che aspettare, con rispetto e buona predisposizione, le misure annunciate. In particolare – continua l’ex pm -, ci aspettiamo davvero che il governo intervenga, in modo forte e incisivo, per disarmare, attraverso le liberalizzazioni, tutti quei privilegi e quelle sacche di impunità senza fare sconti a nessuno, settore dell’informazione e grandi gruppi compresi”. Antonio Di Pietro apprezza l’impegno anti-evasione con il conseguente blitz delle Fiamme Gialle a Cortina, invitando il governo a continuare con questo tipo di controlli, ma sull’articolo 18 bacchetta il Professore: “Ci spiace che Monti consideri le tutele date dall’articolo 18 solo un simbolo che va rimosso perchè c’è bisogno di lavoro e non di simboli. L’articolo 18 non è una vecchia simbologia dannata ma tutela un diritto costituzionalmente garantito ed evita che il lavoratore venga considerato uno schiavo. Infine, ha fatto bene Monti a difendere i controlli effettuati a Cortina. Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che di questi accertamenti dovrebbero essercene uno al giorno in modo che pagare le tasse diventi una prassi normale. Per il resto, non possiamo che aspettare che si passi alla fase operativa”.
Il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto riprovera a Monti le affermazioni fatte sull’eventuale privatizzazione della Rai, sottolineando si tratti di una prerogativa parlamentare e non governativa: ” È noto a tutti che sul piano istituzionale il rapporto è fra il Parlamento e la Rai e non , come era in un lontano passato, quello della dipendenza della Rai da un governo, ragion per cui è auspicabile che l’Esecutivo abbia rispetto alla Rai lo stesso comportamento che Monti ha affermato di voler osservare rispetto sulla legge elettorale”.
Critiche anche dall’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa che accusa il premier di demagogia e mancanza di pragmatismo, dal momento che lo spread è ancora alle stelle e le Borse continuano a chiudere in negativo: “È la fase uno che ancora deve esserci . La fase uno significa che lo spread si abbassa e la Borsa sale. Invece, siamo ancora alla fase zero”. E sulle liberalizzazioni attacca: “Questa cosa delle liberalizzazioni sembra più un contentino alla sinistra – afferma La Russa – un modo per dire: vedete che colpiamo l’elettorato di destra?”.
Luigi Ciamburro
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