Governo Monti: liberalizzazioni ‘selvagge’ e tavolo comune con i sindacati

Antonio Catricalà e Mario Monti

 

 

GOVERNO MONTI – Dopo l’incontro con Nicholas Sarkozy che ha dato il via al ‘tour de force’ europeo, il premier Mario Monti si mobilita sul fronte interno, da un lato con il piano liberalizzazioni, dall’altro con gli incontri bilaterali con i sindacati. Sul primo tema è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà a delucidare idee e programmi: “Il governo intende intervenire sulle liberalizzazioni con un decreto legge: il provvedimento verrà varato entro il 20 di questo mese”, ha detto intervenendo alla trasmissione ‘Porta a porta’. Il pacchetto liberalizzazioni riguarderà tutti i settori, dalle banche ai trasporti, dall’energia alle assicurazioni, dalle ferrovie ai taxi, fino a lambire i distributori di carburanti: “Vogliamo creare una situazione per cui il benzinaio abbia la possibilità di usare la benzina insieme ad altri beni di consumo da poter vendere”. Per quanto concerne l’intervento sulla Rai annunciato da Monti al programma di Fabio Fazio, Antonio Catricalà ha precisato che non sarà privatizzato nessun canale pubblico e che si interverrà con “alcune misure di efficientamento” consistenti in interventi sul pagamento del canone o studiando una “governance diversa”.

Al momento resta ancor più incerta la ricetta del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Il ministro del Welfare Elsa Fornero la scorsa settimana ha incontrato Susanna Camusso, ieri i leader di Cisl e Uil, oggi incontrerà l’Ugl, domani Emma Marcegaglia e venerdì i rappresentanti di Rete imprese. Nessuna parola è stata proferita sul tanto dibattuto articolo 18: “Non si è parlato di ciò che divide – ha dichiarato Raffaele Bonanni al termine dell’incontro -. Cercare cose che dividono non serve nè a noi nè al Governo. Abbiamo parlato di strumenti che già esistono – ha proseguito il segretario generale della Cisl – e che devono essere magari rafforzati”. Al termine di questa serie di incontri il governo allestirà un tavolo comune che potrebbe tenersi già entro la fine della prossima settimana e a quel tavolo le tre principali sigle sindacali dovranno mettere a punto un fronte comune e parlare una sola lingua.

 

Luigi Ciamburro