Reggio Calabria: 21 arresti contro affiliati alla ‘ndrangheta

Carabinieri

ARRESTI CONTRO ‘NDRANGHETA – Maxi operazione dei carabinieri contro la ‘ndrangheta, che ha portato nel reggino all’arresto di 21 persone. L’operazione è stata denominata “Bellu Lavuru 2”, dall’esclamazione “è proprio un bellu lavuru“, con cui i parenti del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito gli annunciavano nel 2007, mentre il boss si trovava detenuto a Parma in regime di 41 bis, l’appalto per i lavori di ammodernamento della statale 106 ionica e soprattutto la costruzione della variante al centro abitato del Comune di Palizzi, in provincia di Reggio Calabria. Dall’intercettazione di quella affermazione, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno indagato sui condizionamenti della ‘ndrangheta negli appalti per la statale 106, scoprendo che le cosche del mandamento jonico avevano superato le antiche rivalità e si erano unite, costituendo un organismo denominato “base” che aveva il compito di trattare con la società appaltatrice “Condotte d’acqua”, con sede a Roma. Le cosche criminali erano riuscite ad infiltrarsi in tutti i settori produttivi legati agli appalti per la statale 106, imponendo assunzioni e forniture di materiali, arrivando a gestire di fatto i lavori e le maestranze nei cantieri. Le cosche, inoltre avevano monopolizzato l’intero ciclo del calcestruzzo, organizzando delle squadre per rubare gli inerti dalla fiumara Amendolea, produrre calcestruzzo di bassissima qualità, imporne l’uso anche se non rispondente al progetto, fatturarne falsi quantitativi e falsificare i risultati dei controlli.

Su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, il Gip del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 indagati, appartenenti o contigui alle cosche della ‘ndrangheta dei Morabito, Bruzzaniti, Palamara, Maisano, Rodà, Vadalà e Talia, attive nel mandamento jonico, in particolare nei comuni di Bova Marina, Palizzi, Bruzzano Zeffirio ed Africo, tutti in provincia di Reggio Calabria. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, truffa aggravata, danneggiamento aggravato, procurata inosservanza di pena, frode in pubbliche forniture, furto aggravato di materiali inerti, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, violazione delle prescrizioni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, tutti aggravati dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Sono stati arrestati anche importanti appartenenti alla società appaltatrice dei lavori per la statale 106, la “Condotte d’Acqua”, e all’ente appaltante, l’Anas, in merito ai quali è stata accertata la contiguità alla ‘ndrangheta.

L’operazione di questa mattina è il seguito di un’altra condotta nel giugno del 2008 e avente ad oggetto sempre i lavori di ammodernamento della statale 106 ionica.

Redazione

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