
CALCIOSCOMMESSE – L’inchiesta calcioscommesse riprende il via dopo la sosta natalizia e ieri è stato il giorno dell’ex capitano atalantino Cristiano Doni, comparso dinanzi al procuratore di Cremona Roberto Di Martino, e di Nicola Santoni, ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna. Doni ha trascorso i domiciliari in Alto Adige e dinanzi al procuratore ha dichiarato di non sentirsi un giocatore corrotto, concetto poi spiegato dal suo legale Salvatore Pino: “Ritiene di non avere mai fatto nulla contro la sua squadra. Certo, non doveva avere la consapevolezza che qualche partita fosse con un risultato già acquisito per altra via, ma il fatto che la sua squadra potesse aumentare i punti gli ha fatto fare un passo falso”. L’ex calciatore dell’Atalanta ha riconfermato la combine in Atalanta-Piacenza terminata 3-0, precisando che a essere d’accordo non era solo Carlo Gervasoni, ma anche il portiere piacentino Mario Cassano: “Ho tirato centrale e lui si è buttato di lato”. Ma se il capitolo Doni sembra non portare a nulla di nuovo ora gli inquirenti cercan riscontri alle ultime dichiarazioni di Gervasoni che ha tirato in ballo numerosi calciatori e partite, anche di serie A: accuse che se venissero confermate causarebbero un autentico terremoto nel mondo del calcio italiano.
Ieri è stato ascoltato in Procura anche Nicola Santoni che non non ha aggiunto nulla di nuovo dopo due interrogatorio. Il suo legale Lorenzo Tommasini ha spiegato che i 40mila euro che Santoni consegnò a Giancarlo Parlato, in occasione di Piacenza-Atalanta del 2011, “non erano di Cristiano Doni”, bensì dello stesso Santoni, forse in previsione di una futura combine. Ora si focalizza l’attenzione sulle ultime affermazioni di Gervasoni.
Luigi Ciamburro
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