NUCLEARE IRAN – Mentre il presidente Ahmadinejad vola a Cuba per incontrare Raul Castro e il regime iraniano punta l’indice contro Usa e Israele per l’attentato di ieri in cui è rimasto ucciso uno scienziato nucleare, la comunità occidentale persegue imperterrita sulla strada delle sanzioni da imporre a Teheran. L’Ue chiede tempi rapidi per imporre un embargo petrolifero, ma allo stesso tempo cerca altre vie di rifornimento per quelle nazioni maggiormente legale all’Iran per i rifornimenti del greggio. Tra queste Italia, Spagna e Grecia che ben presto potrebbero veder salire ulteriormente i costi dei carburanti, sebbene il corpo diplomatico europeo stia chiedendo appoggi a tutti i Paesi del Golfo Persico e alla Libia per rimediare ai rifornimenti indispensabili per l’economia delle suddette tre nazioni e non solo. Il premier italiano Mario Monti ha precisato che l’Italia “parteciperà a eventuali sanzioni supplementari imposte dall’Europa, incluso l’embargo petrolifero, purchè sia graduale e siano escluse le consegne a rimborso “dei debiti che l’Iran ha contratto con l’Eni”. Un rimborso pari a due miliardi di dollari che la società petrolifera statale Nioc ha annunciato di voler più versare. Inoltre Usa e Ue hanno deciso di prendere di mira non solo il settore petrolifero iraniano, ma anche entità economiche di vitale importanza come la banca centrale iraniana. E intanto il Giappone ha deciso di essere tra i primi a passare dalle parole ai fatti e ha annunciato che taglierà le importazioni di greggio dall’Iran, come concordato con gli Stati Uniti.
Ma la Russia, da sempre alleata con il regime di Teheran, lancia un duro monito all’Europa: “Se la Ue seguisse gli americani, con l’embargo dell’ acquisto di petrolio iraniano e il rafforzamento delle sanzioni contro Teheran, sarebbero gli europei stessi a soffrire e non gli Usa, che hanno abbastanza petrolio proprio – ha dichiarato il segretario del consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev -. Con i problemi del debito nell’Euro zona sempre più acuti, tali sanzioni aggraverebbero la situazione socio-economica”, non solo nel Vecchio Continente, ma anche nel resto del mondo.
Luigi Ciamburro