CASO COSENTINO – Con uno scarto di 11 voti Nicola Cosentino sfugge alla giustizia e alza un polverone parlamentare tra i partiti di diversa posizione, ma anche nei partiti stessi (vedi Lega Nord). Facendosi scudo del voto segreto 309 deputati hanno detto no all’arresto del coordinatore Pdl in Campania contro i 298 sì e l’esito del voto minaccia di prolungarsi sulla vita di Montecitorio dei prossimi mesi. Cosentino festeggia al ristorante ‘Al Vicario’, di fronte agli uffici dei gruppi parlamentari e in compagnia di amici e parenti giunti appositamente dalla Campania, mentre tra i leader politici scoppia la polemica sull’esito del voto e quegli applausi finali che non sono piaciuti per nulla a Pier Ferdinando Casini che però deve incassare la liceità dell’operazione: “Gli applausi all’esito del voto su Cosentino sono il suicidio in diretta del Parlamento”. Il leader dell’Udc lo definisce un grave errore politico che infanga il Parlamento e ne trae una logica conseguenza: “Evidentemente esiste ancora l’asse Pdl-Lega come dice lo stesso Altero Matteoli.
Il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani conferma che il suo partito ha votato compatto per il si all’arresto e chiede alla Lega di darne spiegazione: “Antipolitica? Antiparlamento? Noi abbiamo votato per l’arresto di Cosentino, invece qui si sono visti vecchi legami, che non si sono rotti, in particolare tra Pdl e Lega. Ed è la Lega che deve rispondere della sua posizione”. Ma la reazione di Antonio Di Pietro è ancor più pungente, come in suo stile: “Oggi in Parlamento abbiamo assistito ad un vero mercato delle vacche, con tutto il rispetto per le vacche, ad uno scambio di favori tipico delle società criminali”, chiede al più presto di andare alle urne, in quanto “siamo già in una situazione di sospensione della democrazia” e punta l’indice anche contro Giorgio Napolitano, reo di aver voluto questo governo: “Nessuno può sottrarsi in democrazia alle libere critiche, neanche il Capo dello Stato. Questo governo parlamentare l’ha voluto Napolitano e la Camera ha votato in un mercato delle vacche l’impunità per Cosentino. Mi chiedo se il Capo dello Stato intende difendere la magistratura oppure no”. E conclude lapidariamente: “Oggi il Parlamento non è più il Parlamento ma una associazione a delinquere”.
Luigi Ciamburro
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