La crisi colpisce anche la mafia ma resta il rischio di azioni violente

RISCHIO AZIONI VIOLENTE MAFIA – Non sono buone le notizie contenute nel rapporto al Parlamento elaborato dalla Dia per il secondo semestre dello scorso anno. La Direzione investigativa antimafia ha rilevato che, strano ma vero, la crisi non sta risparmiando neanche i padrini, che hanno qualche problema di liquidità. Questo, tuttavia, non è un ostacolo insormontabile per la malavita organizzata: i gruppi mafiosi, infatti, riescono comunque “ad esprimere una significativa capacità di ingerenza nel circuito economico, non solo tramite la pressione estorsiva sul territorio ma anche con tentativi di penetrazione illegale nelle attività imprenditoriali maggiormente remunerative, specie negli appalti pubblici e nei settori che godono degli incentivi statali”.

Nella relazione, inoltre, si legge che Cosa Nostra in questo momento risulta caratterizzata da una “sostanziali fluidità di equilibri” e che nel quadro dell’organizzazione alcuni “soggetti desiderosi di emergere” potrebbero realizzare azioni violente al fine di “attestare una plateale capacità militare idonea ad acquisire consensi per la leadership”. “I principali aggregati mafiosi stanno mutando la propria architettura organizzativa”, prosegue il rapporto e, anche se attualmente la mafia persegue una “linea strategica” di “non belligeranza” con i poteri statali, non si può escludere il “ricorso a nuovi ed efferati atti dimostrativi”.

Redazione online

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