LEGA NORD – Nicola Cosentino sfugge alle maglie della giustizia, Silvio Berlusconi tira un sospiro di sollievo e la Lega Nord rischia una spaccatura senza precedenti. Da una parte il ‘ceppo antico’ fedele a Umberto Bossi, dall’altra parte i ‘maroniani’. Tant’è che il Senatur taglia corto e con una certa vena di sarcasmo: “Maroni è scontento? Non è che piangiamo per questo …”. Il leader del Carroccio ribadisce di non essere stato influenzato da Silvio Berlusconi nel cambio di rotta sul voto, ma a Montecitorio gira voce che l’incontro tra i due ci sia stato e che l’ex premier abbia garantito il voto anticipato in primavera e la blindatura della legge elettorale.
Dal canto suo l’ex ministro del Viminale Roberto Maroni teme che il popolo padano non capirà la scelta leghista, minimizza le tensioni interne, ma intanto su Radio Padana fioccano i primi dissapori per aver “salvato un camorrista”. E la lotta tra marioniani e cerchio magico potrebbe esplodere il prossimo 22 gennaio, quando a Milano scenderà in strada il popolo del Carroccio e qualcuno potrebbe sollevarsi anche contro i difensori di Nicola Cosentino, facendo della piazza un banco di prova per valutare possibili scissioni. Intanto sulla sponda del Pdl gli uomini di Berlusconi cantano vittoria e si dicono certi che l’alleanza con Umberto Bossi non sia mai stata veramente archiviata. E il voto su Cosentino lo dimostra.
Luigi Ciamburro