Spagna: al via le trattative per una riforma del sistema educativo

Una manifestazione in Spagna

LA SPAGNA E IL SISTEMA EDUCATIVO – I sindacati del settore e i rappresentanti del consiglio d’educazione hanno partecipato nella giornata del 12 gennaio  ad un incontro, che segue a 4 mesi di proteste, scioperi e manifestazioni dei membri del settore educativo. Da settembre dello scorso anno infatti sono iniziate le mobilitazioni contro i tagli del governo. Al termine della riunione è stato fissato un altro incontro che avrà luogo fra 15 giorni, durante il quale si stabilirà “un ordine stabile che regoli l’orario dei professori”, secondo quanto riportato da Carmen Pérez Llorca, vice consigliera di Organizzazione Educativa.

La richiesta dei sindacati è che vengano cambiate le disposizioni prese all’inizio dell’anno scolastico, che hanno portato alla chiusura delle biblioteche e a diverse complicazioni negli istituti di Madrid; secondo la vice consigliera però, sono ancora vigenti le istruzioni fornite in precedenza. Ai professori e ai sindacati dunque, che si stanno battendo affinché tali disposizioni vengano modificate, non resta che sperare in una possibilità di contrattazione. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di CC OO, CSIF, UGT, ANPE; Francisco Melcón, membro di quest’ultimo sindacato, ha evidenziato che si aspetta “una garanzia del fatto che i programmi educativi non verranno degradati durante il prossimo corso”.

Francisco García invece, ritiene che questa riunione abbia posto fine ad “un periodo di anormalità democratica”, e spera che i provvedimenti adottati ad inizio anno vengano modificati, in quanto causa del licenziamento di molti lavoratori interinali. García, appartenente alle  Commissioni, ha dichiarato la momentanea sospensione delle proteste, che restano comunque condizionate agli esiti della negoziazione: “se non ci saranno risultati torneremo alla mobilizzazione”. La presidentessa della Comunità di Madrid Esperanza Aguirre si è dichiarata aperta al dialogo con i sindacati, ma mantiene ferma la sua posizione per quanto riguarda l’orario stabilito ad inizio anno scolastico di 20 ore di lezione.

A parlare anche un esponente del CSIF, Antonio Martínez, che si augura che “la negoziazione torni al punto in cui avrebbe dovuto essere a settembre” e che vengano presi in considerazione i problemi legati all’impiego. A dare inizio alla protesta fu la cosiddetta “legge scopa”, che causò polemiche in quanto stabiliva l’ampliamento della giornata lavorativa e la diminuzione dello stipendio in caso di malattia.

 

Sveva Valenti