Spesa pubblica: acquisto di caccia F-35 nell’occhio del ciclone

Caccia F-35

POLEMICHE CACCIA F-35 – Da qualche giorno è scoppiata in Italia la polemica, che ha avuto ampia risonanza sul web e nei social network, in merito all’acquisto da parte del Ministero della Difesa di 131 cacciabombardieri F-35, con un consistente aggravio per le casse dello Stato (la spesa è stimata intorno ai 15 miliardi di euro). In un’intervista al quotidiano “L’Unità”, il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, ha annunciato che la Difesa italiana sta rivedendo tutti i suoi programmi di acquisto di nuovi armamenti, non solo quello dei caccia americani F-35, che tuttavia, secondo il ministro rientra nelle esigenze militari italiane. “Stiamo rivedendo lo strumento militare”, ha dichiarato Di Paola, “tutti gli aspetti dello strumento militare e dunque anche i programmi, e quindi i mezzi, e i piani d’investimento“. Una “revisione”, ha precisato il ministro, “doverosa”. Per questo, il ministro ha aggiunto di ritenere “l’accanimento verso uno specifico programma”, quello relativo appunto all’acquisto degli F-35, “espressione di visioni anguste e settoriali“. “Quando parlo di una revisione di tutti i programmi“, ha spiegato Di Paola, “intendo anche quello relativo agli F-35“, aggiungendo però che “lo strumento militare italiano ha bisogno di una capacità aereo tattica“, una capacità che “va rinnovata. E dal punto di vista operativo, l’F-35 è la risposta corretta a questa esigenza“.

Il Ministro della Difesa ha quindi ricordato che in Italia la spesa per la Difesa “è considerevolmente più bassa rispetto al rapporto Difesa/Pil di altri Paesi europei”. Tuttavia, il ministro ha ammesso il rischio che le le forze armate diventino uno “stipendificio”: “La quota destinata al personale è talmente elevata – ha detto Di Paola -che non siamo più in grado di mantenere, rendendolo utilizzabile, lo strumento militare nelle attuali dimensioni. Bisogna dunque ricalibrare lo strumento in base alle risorse che il Paese decide liberamente di destinare, il che comporta affrontare con serietà anche il discorso, che spesso produce levate di scudi, di un ridimensionamento degli organici“. “A questo impegno non mi sottraggo”, ha assicurato.

Nel frattempo, tuttavia, continua l’opposizione dell’opinione pubblica e non solo all’acquisto degli F-35. In questi giorni il Consiglio comunale di Palermo ha approvato all’unanimità una mozione contro lo stanziamento di fondi per l’acquisto di armi, disposto dal Governo nazionale, in particolare contro l’acquisto dei cacciabombardieri F-35.

Redazione

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