Naufragio nave Costa, le testimonianze dei passeggeri

La nave Concordia della Costa naufragata all'Isola del Giglio

NAUFRAGIO COSTA TESTIMONIANZE PASSEGGERI – Faticano, comprensibilmente, a riprendersi dal trauma che hanno appena vissuto i passeggeri della Concordia, la nave della Costa naufragata nella tarda serata di ieri poco lontano dalle coste dell’Isola del Giglio.
Mentre si cercano ancora almeno 55 dispersi e il bilancio delle vittime accertate per il momento parla di tre morti – di cui due turisti di nazionalità francese e un ragazzo peruviano, membro dell’equipaggio – arrivano le prime testimonianze di chi ha vissuto l’incubo sulla propria pelle. “La nave stava seguendo la sua rotta – racconta Lucrezia – poi c’è stato un boato e ha come inchiodato, fermandosi di colpo. Ha cominciato quindi ad inclinarsi sul fianco sinistro e sono partiti numerosi black-out”.
“E’ stato tremendo – aggiunge Stefano – Mi è sembrato di stare sul Titanic: ho visto gente disperata”.
Molti dei presenti, inoltre, lamentano una scarsa organizzazione nella gestione della situazione emergenziale e l’insufficienza dell’assistenza da parte del personale di bordo. “Non siamo stati aiutati adeguatamente dall’equipaggio – dice un ragazzo – Ho visto tanta gente arrangiarsi da sé”. “E’ stato allucinante – aggiunge Antonietta – Nessuno ci diceva nulla e il personale straniero urlava per il panico tra di loro. Abbiamo preso da soli i giubbotti salvagente rompendo le vetrine nei corridoi. E siccome erano pochi ce li rubavamo tra noi”.
Altri passeggeri riferiscono poi di non aver saputo della reale gravità dell’incidente per molto tempo e di aver ricevuto anzi informazioni tranquillizzanti dall’equipaggio.

Mentre proseguono, tra le polemiche, le operazioni di ricerca e soccorso, i magistrati di Grosseto hanno deciso di aprire un’inchiesta per naufragio, disastro e omicidio colposo.

Redazione online

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