
MADRID E IL MOVIMENTO IO NON PAGO – Quattro le persone arrestate ieri, 15 gennaio, in seguito agli scontri nella stazione della metro Callao di Madrid. Agenti dell’Unità d’Intervento Poliziesco (UIP) hanno fermato un gruppo di ragazzi che cercavano di oltrepassare senza biglietto i tornelli, per recarsi alla stazione metro di Sol, dove era in programma una manifestazione che non ha avuto luogo a causa della presenza della Polizia Nazionale. Secondo alcune testimonianze, circa una cinquantina di giovani si sarebbero diretti verso la metro Callao verso le 5 del pomeriggio; all’arrivo il numero era già salito a 200.
Allertati dalla Polizia Municipale, gli addetti alla sicurezza avrebbero dissolto il gruppo, arrestando 4 persone che non possedevano documenti d’identità. A manifestare sono stati i membri del movimento “Io non pago”, ispirato ad un’iniziativa simile chiamata “Den Plirono”, nata in Grecia l’anno passato in risposta all’aumento dei prezzi dei trasporti e che organizza azioni dimostrative all’interno della metro, delle stazioni e delle autostrade, che consistono nel bloccare le macchine per il pagamento o alzare le sbarre per entrare gratuitamente. Da Callao alcuni si sono poi diretti alla fermata di Embajadores, per partecipare al raduno indetto per le ore 20 per appoggiare i 20 occupanti dell’edificio della via di Sebastián Elcano 36, che da una settimana sono chiusi al primo piano in segno di protesta.
Ai 16 abitanti della palazzina infatti, la banca Bankia ha negato il rinnovo dei contratti di affitto. A spiegare l’obiettivo di tale protesta è Giulia, uno dei membri dell’Assemblea della Casa del movimento 15-M: “denunciare il modello speculativo della banca e l’appoggio ai vicini, ai quali non si rinnovano i contratti”. Alle 20:30 intorno all’edificio si è creata una catena umana di circa 200 persone, che protestavano al grido di “Che succede? Che non abbiamo casa” o “Bankia sfratta, ora sequestra”. Gli occupanti sono fermi nel primo piano dell’edificio, dal momento che Bankia ha contrattato 6 vigilanti di sicurezza, che hanno l’incarico di impedire l’accesso all’edificio a coloro che dovessero momentaneamente uscirne; gli unici a poter circolare liberamente sono i vicini, che riforniscono gli occupanti di cibo e vestiti. Nel primo piano del palazzo sono state staccate acqua e luce.
Sveva Valenti