
NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – Si aggrava la situazione della Nave Costa Concordia, naufragata la sera dei venerdì 13 gennaio, dopo aver urtato uno scoglio nei pressi dell’Isola del Giglio. La nave è infatti in bilico sulla secca su cui si è arenata dopo l’incidente, piegandosi su un fianco. Nelle ultime ore, anche a causa del mare increspato, il relitto si è spostato di circa dieci centimetri sprofondando ancora di più in mare. Per questi motivi, e a scopo precauzionale, le ricerche di eventuali dispersi sono state sospese per alcune ore e i sub impegnati nei soccorsi sono stati evacuati dalla nave. Le operazioni di soccorso sono ora riprese. Con il passare del tempo, tuttavia, si affievoliscono le speranze di trovare ancora superstiti a bordo. L’ultima persona estratta viva dal relitto è stato il commissario di bordo, Manrico Giampetroni, rimasto sulla nave per soccorrere i passeggeri e subito definito eroe. Ieri pomeriggio, invece, sono stati recuperati i cadaveri di due anziani, un italiano e uno spagnolo, mentre un altro corpo, appartenente ad un uomo, è stato estratto nella notte. I morti accertati sono dunque sei, mentre i dispersi sono 16, tra cui una bambina di 5 anni.
Questa mattina, nel corso della conferenza stampa indetta dalla Costa Crociere, il presidente e amministratore delegato Pier Luigi Foschi ha ammesso l’errore umano del comandante Francesco Schettino, in carcere per omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. Foschi ha sottolineato che “l’azienda starà vicino al suo comandante, gli metterà a disposizione assistenza legale ma ha anche il dovere di riconoscere i fatti e di tutelare gli oltre 24mila dipendenti dell’azienda. Non possiamo negare purtroppo un errore umano in questo tragico incidente – ha detto l’amministratore delegato -, anche le procedure adottate a seguito dell’urto con lo scoglio non hanno rispettato totalmente le rigide disposizioni che abbiamo dato“. Il presidente della Costa Crociere, visibilmente commosso, ha espresso il suo dolore per le vittime e la sua vicinanza alle famiglie colpite dalla tragedia, ha tuttavia voluto sottolineare la correttezza dell’equipaggio della Costa Concordia: “Tutti i membri dell’equipaggio si sono comportati da eroi”, ha affermato Foschi. “Hanno agito in situazione notturna su una nave inclinata – ha aggiunto -. L’inclinazione non ha consentito di calare regolarmente le lance di salvataggio. Ma in quella situazione sono state evacuate 4 mila persone in due ore. In quelle condizioni non era facile”. I danni “immediati” del naufragio sono stimati intorno ai 93 milioni di dollari, cui vanno aggiunti quelli relativi alle varie assicurazioni.
Purtroppo ai morti e ai feriti e traumatizzati, si aggiunge ora anche il rischio ambientale, con il pericolo di fuoriuscita dalla nave delle circa 2.400 tonnellate di carburante. Per l’Isola del Giglio sarebbe la catastrofe ambientale. Questo pomeriggio a Livorno è in programma un vertice con il Ministro dell’Ambiente Clini per far fronte a questa emergenza.
Redazione
Con direttanews.it sei sempre al centro delle notizie, clicca QUI e diventa fan