Naufragio Costa Concordia: vertice con il ministro Clini per l’emergenza ambientale

Corrado Clini

NAUFRAGIO COSTA: EMERGENZA AMBIENTALE – Il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, avvenuto venerdì sera davanti all’Isola del Giglio, non è solo una tragedia per le vittime, ma rappresenta anche una gravissima minaccia ambientale per via delle circa 2.400 tonnellate di carburante contenute nei serbatoi della nave. Una quantità impressionante che se si riversasse in mare provocherebbe danni inimmaginabili all’isola e alle acque circostanti. Lo svuotamento dei serbatoi, finora rimandato per dare la precedenza alle operazioni di soccorso alle persone, potrebbe essere complicato dalle cattive condizioni meteo in arrivo per le prossime ore. Il rischio è che le mareggiate possano danneggiare il relitto della Costa Concordia provocando fuoriuscite di carburante.

Per dare un’idea della minaccia ambientale, si noti che lo sversamento in mare di circa 350 tonnellate di carburante, su circa 1.700 trasportate, da parte della nave mercantile Rena, che lo scorso 5 ottobre si arenò sulla barriera corallina di Astrolabio, al largo della Nuova Zelanda, ha ucciso, segnala Greenpeace, “circa 20.000 uccelli marini” e ha contaminato “decine di chilometri di costa”. La quantità di carburante sulla Concordia è ben superiore.

Per queste ragioni, oggi pomeriggio si terrà un vertice per gestire l’emergenza presso la prefettura di Livorno con il Ministro dell’ambiente Corrado Clini. Il vertice era stato già convocato nei giorni scorsi per esaminare la situazione e prendere i provvedimenti necessari a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Nell’ordine del giorno il ministro ha inserito anche la questione della navigazione delle grandi navi in aree naturalisticamente sensibili. All’incontro parteciperanno oltre al Ministro dell’Ambiente, il Presidente della Regione Toscana, i vertici degli enti locali, della Protezione Civile, dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Ispra, il nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il corpo delle capitanerie di Porto guardia costiera ed il reparto ambientale marino delle capitanerie.

In seguito al naufragio, la nave Costa concordia ha perso in mare 198 fusti contenenti sostanze pericolose.

Redazione

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