Naufragio Costa Concordia: sale il numero dei dispersi, timori per un disastro ambientale

 

NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – Nelle acque dell’Isola del Giglio piove sul bagnato e il numero dei dispersi diventa un giallo. Fino a ieri si cercavano 16 persone, ma secondo la Guardia Costiera il numero dei dispersi è di 29 persone, 4 membri dell’equipaggio (tra cui il pianista) e 25 passeggeri, dando vita a un tragico balletto di numeri che racchiude una sola verità inconfutabile: la Costa Concordia continua lentamente ad affondare e chi manca all’appello è stipato all’interno della nave: 4 membri dell’equipaggio cui si aggiungono 4 cittadini francesi, due americani, forse un peruviano e cinque italiani, di cui le due donne che in un primo momento sembravano essere in salvo, ma poi sono misteriosamente scomparse. A questi si è aggiunta nelle ultime ore una comitiva di 10 turisti tedeschi o forse più. E un altro dato certo è che alle 6 vittime ufficiali presto se ne aggiungeranno altre.

Ora il pericolo maggiore riguarda il relitto della nave da crociera, che rischia di scivolare dal gradino cui è poggiata e finire a 70 metri di profondità, dando vita a un disastro ambientale che coinvolgerebbe non solo il Giglio, ma l’intero arcipelago toscano. Entro domani la compagnia Costa Crociere dovrà presentare il piano di svuotamento dei serbatoi, ma se la nave dovesse affondare ci sarebbe bisogno di ben altro tipo di operazioni. Nel frattempo il ministero dell’Ambiente ha steso un cordone di galleggianti intorno all’imbarcazione e una ventina di esperti della Smit Savage, società incaricata da Costa Crociere di pompare fuori dai serbatoi il carburante, sono giunti sull’Isola del Giglio.

Si lavora anche per il recupero della scatola nera, parte della quale si trova ancora dentro il relitto e per riportarla alla luce sarà necessario l’intervento di un’agenzia tedesca, poichè posizionata in una zona della nave difficilmente raggiungibile. L’altra metà è invece subito stata recuperata ed è sotto analisi da parte della Guardia Costiera di Livorno. Al momento sono due gli indagati: il comandante Francesco Schettino, controllato a vista in carcere, e il primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio, denunciato in stato di libertà.

 

Luigi Ciamburro

 

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