Naufragio nave Concordia, Corrado Clini: “Dobbiamo procedere con urgenza”

 

NAUFRAGIO NAVE CONCORDIA – Mentre i palombari della Marina Militare italiana sono al lavoro alla disperata ricerca dei dispersi, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini parla della tragedia avvenuta su Canale 5, nel corso della ‘Telefonata’ di Maurizio Belpietro. Clini ha dichiarato lo stato d’emergenza “per consentire e attuare le misure necessarie in tempi rapidi, cioè corrispondenti alla sfida di evitare la dispersione in mare di oltre 2000 tonnellate di carburante stivate nei serbatoi. Abbiamo bisogno di procedere con urgenza, in tempo più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie”.

Tra qualche giorno il relitto della nave da crociera potrebbe sprofondare sui fondali rendendo ancor più complicate le operazioni di ritrovamento delle persone mancanti all’appello, forse 29, alcune delle quali potrebbero essere ancora in vita, stipati in zone poco accessibili. I soccorrittori stanno operando in situazioni davvero estreme e non esistono macchinari per tenerla a galla, mentre la compagnia Costa Crociere entro domani dovrà presentare il suo piano per svuotare i serbatoi di carburante, onde evitare un disastro ambientale: “Abbiamo chiesto alla Compagnia di darci entro domani il piano di lavoro per svuotare i serbatoi – ha proseguito il ministro dell’Ambiente -, ed entro 10 giorni quello per rimuovere la nave”.

Tra le ipotesi che si stanno valutando c’è quella di tamponare la falla e “portare la nave in linea di galleggiamento”, in modo da trascinarla lontana dalla costa e procedere con le operazioni, ma “al momento non siamo di grado di dire se questa opzione è praticabile”. Qualora la nave scivolasse senza ulteriori rotture non sorgerebbero problemi, viceversa la situazione sarebbe molto difficile da gestire. Corrado Clini è inoltre al lavoro per evitare si ripetano disastri del genere e invoca la collaborazione delle compagnie di crociera: “Quello che sto proponendo e spero di realizzare nei prossimi giorni è un accordo con le compagnie di crociera, un piano di lavoro e di comportamenti e gestione delle rotte che favoriscano il turismo – ha precisato Clini -. È nell’interesse delle compagnie avere un ambiente ben tenuto e un paesaggio bello da osservare. Si tratterebbe di un provvedimento amministrativo, non di una legge, e mi auguro che non ci siano difficoltà”.

Il cosiddetto ‘inchino’ all’Isola del Giglio era una consuetudine vietata, ma tollerata fino ad oggi, poichè mai nulla è successo: “Quello che si è verificato – continua il ministro tecnico – ci mette in condizione di imporre il rispetto di regole banali, alla fine. Non abbiamo infatti bisogno di premi Nobel per capire che navi di quelle dimensioni devono rimanere abbastanza distanti dalla costa”.

 

Redazione