
Il 2012 IN NORVEGIA – Tra tutti i paesi occidentali, è la Norvegia ad aver retto meglio all’urto della crisi economica. Grazie alle ingenti risorse energetiche di cui dispone e all’autonomia finanziaria, Oslo ha mantenuto una crescita stabile e una disoccupazione bassa. Nelle ultime settimane del 2011 e anche nel discorso di fine anno, il premier socialdemocratico Stoltenberg ha però messo in guardia la nazione:la Norvegianon è immune dalla crisi, quello che accade al di fuori dei suoi confini influenzerà l’economia del paese soprattutto in termini di occupazione e tassi d’interesse.
E allora che anno sarà il 2012 perla Norvegia?
Nonostante l’ottimismo del ministro delle Finanze Sigbjørn Johnsen, la fiducia dei consumatori è in calo. I norvegesi temono che la crisi del debito nell’eurozona si aggraverà e gli effetti si sentiranno fino a Oslo e dintorni.
Nuovi studi hanno dimostrato che nel caso di un nuovo crollo finanziariola Norvegia potrebbe ritrovarsi a fare i conti con la perdita di 20.000 posti di lavoro. Se questo dato sembra relativamente piccolo, è bene ricordare che tutta la popolazione norvegese conta poco più di quattro milioni e mezzo di abitanti. A Oslo ci si aspetta in ogni caso una crescita della disoccupazione nei prossimi due anni: non dovrebbe essere un impennata vera e propria, considerato che il Centro Statistico Norvegese ha calcolato un aumento dello 0,5%, che porterebbe il tasso di disoccupazione al 4%.
I più colpiti sarebbero i lavoratori impiegati nel settore industriale dove qualcosa sta già accadendo.
Negli ultimi tempi una società su cinque ha ridotto il personale. Solo il 5% delle imprese industriali ha fatto registrare nello scorso dicembre un aumento degli ordini dall’estero. Per il resto, secondo uno studio del quotidiano Dagens Næringsliv il livello delle esportazioni industriali è calato al livello più basso dagli ultimi due anni. Nonostante ciò, nell’ambiente prevale un certo ottimismo: il 45% delle industrie norvegesi crede che nel 2012 fatturerà più del 2011. Solo il 16% si aspetta di guadagnare di meno.
Antonio Scafati