PROCESSO SARAH SCAZZI – Stamane nel tribunale di Taranto si terrà la seconda udienza del processo Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010 e per la cui morte sono accusate Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina della ragazzina ritrovata senza vita in un pozzo. Dinanzi alla Corte d’Assise compariranno i primi tre testimoni di una certa importanza per i risvolti del caso: Stefania De Luca e Angela Cimino, amiche della comitiva di Sabrina e Sarah, ma soprattutto Ivano Russo, il giovane del quale si erano innamorate le due cugine e che, secondo l’accusa, sarebbe il movente della gelosia assassina di Sabrina Misseri. Costei avrebbe mandato a Ivano migliaia di sms in alcuni mesi e, al contrario di quanto afferma agli inquirenti, ci sarebbero buoni motivi per pensare che si fosse invaghita di Ivano.
Nelle ultime settimane si è saputo di una foto sul telefonino del ragazzo di Avetrana, risalente a maggio 2010 e poi cancellata, che ritraeva Sarah in pigiama nella sua stanzetta: una foto assolutamente innocente, ma che rafforza l’idea dell’omicidio per gelosia di Sabrina. Intanto la difesa delle due donne si appresta a chiedere l’acquisizione delle lettere inviate da Michele Misseri alla moglie e a sua figlia, oltre alle sue deposizioni e la trascrizione integrale di tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali. Invece l’avvocato difensore di Cosimo Cosma, accusato di concorso in occultamento di cadavere, chiederà di riesumare il corpo della ragazzina uccisa poichè la prima autopsia conterrebbe degli errori. Richieste che, qualora venissero accolte, farebbero slittare di mesi il processo. E l’Italia resta con il fiato sospeso nella speranza di venire a capo di una tragedia familiare assurda quanto truce e crudele.
Luigi Ciamburro
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