
CRISI SARKOZY – A poco più di tre mesi dalle elezioni, il presidente francese Nicolas Sarkozy sta attraversando un momento difficile. La prima batosta del 2012 è arrivata da Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating della Francia, togliendole la sua invidiabile tripla A. Per quanto Sarkò abbia cercato di minimizzare, si tratta di un provvedimento pesante. Un altro colpo è arrivato dai sondaggi: appena ieri sulle pagine del quotidiano Le Monde sono stati resi noti i risultati di un’indagine Ipsos, che vede il candidato socialista Hollande nettamente favorito nelle intenzioni di voto.
Oggi si torna a parlare del capo dell’Eliseo sul periodico satirico Le Canard Enchaine, che ha pubblicato alcune sue dichiarazioni ‘fuori onda’ da cui traspare una certa insofferenza nei confronti dell’atteggiamento della Germania nel quadro della crisi internazionale. “Il problema – ha detto Sarkozy nel corso di un incontro con i suoi collaboratori più stretti – è la governance europea. Ora paghiamo cara l’ortodossia tedesca. Da mesi non smetto di ripetere che la Bce deve avere un ruolo maggiore e non può giocare a nascondino. È questo il cuore del problema”. Il presidente se l’è poi presa con Standard & Poor’s, accusando l’agenza di “istigare la crisi”.
Nel frattempo, parlando al vertice sulla crisi organizzato all’Eliseo, il presidente ha ribadito che “la situazione è molto pericolosa” e che la Tobin tax è “moralmente giusta ed economicamente indispensabile”.
Redazione online
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