Naufragio Costa Concordia: la nave affonda e il disastro ambientale è sempre più vicino

Costa Concordia

NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA DISASTRO AMBIENTALE– Cattive notizie inerenti la tragedia avuta luogo nei pressi dell’Isola del Giglio dove è naufragata la nave Costa Concordia lo scorso 13 gennaio. A causa delle condizioni metereologiche infatti sono state sospese le ricerche dei dispersi ma cosa ben più preoccupante l’imbarcazione, hanno spiegato gli esperti di studio che sono al lavoro dalla notte del naufragio, “ha perso stabilità e sta scivolando via“. Infatti da sottolineare “uno scivolamento costante di sette millimetri all’ora, millimetri che possono diventare 15 a prua“. Le conseguenze sono chiare e già da giorni se ne parlava: innanzitutto a questo punto non sussistono più le condizioni favorevoli alla ricerca dei dispersi in quanto gli stessi sommozzatori sarebbero messi in pericolo da questo continuo sprofondamento e per secondo la paura che il carburante presente a bordo della nave da crociera possa riversarsi in mare provocando un vero e proprio disastro ambientale si sta trasformando di fatto in realtà con il passare del tempo e l’intero arcipelago toscano inizia tremare sul serio.

Tra le ipotesi vagliate, onde evitare che la situazione possa peggiorare, quella di imbracare lo scafo agli scogli in modo da evitare lo slittamento sui fondali, mentre l’estrazione delle tonnellate di carburante stipate nei serbatoi prenderà il via solo quando si dichiareranno definitivamente sospese le ricerche dei 21 dispersi la cui sorte sembra ormai segnata. Comunque vada si cercherà di iniziare l’azione di recupero delle tonnellate di gasolio il prima possibile. Intanto è stato stabilito che al Comitato scientifico della Protezione Civile,  presieduto dal professor Nicola Costagli, parteciperanno anche i tecnici della Smit Salvage, la società che dovrà provvedere allo svuotamento dei bunker.

Dal punto di vista della vicenda giudiziaria la compagnia di navigazione Costa Crociere ha sospeso ieri il comandante Francesco Schettino, a capo della nave Concordia naufragata venerdì scorso al largo dell’Isola del Giglio. Oltre alla sospensione la Costa ha deciso che “non provvederà alla difesa di Schettino”, anzi l’avvocato della compagnia stessa, Marco De Luca, ha depositato in procura a Grosseto la costituzione di parte offesa contro il suo comandante. Infine i magistrati hanno dei dubbi circa la manovra che il comandante della Costa Concordia avrebbe eseguito dopo l’impatto della nave contro lo scoglio, che ne ha squarciato lo scafo per 70 metri. Schettino ha infatti detto ai giudici di aver gettato le ancore al largo per permettere una rapida virata della nave e avvicinarsi così all’isola del Giglio, a sinistra del porto, per evitare il naufragio in mare aperto. Per accertare quello che è veramente accaduto, la Procura di Grosseto ha incaricato i subacquei dei carabinieri di Genova di ispezionare le ancore della Costa Concordia, per verificare se siano state gettate quando la nave era ancora in moto, come ha detto Schettino, oppure quando si era già fermata.

L.B.

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