Argentina, la protesta contro la miniera continua: anche donne e bambini sul Famatina

ARGENTINA: ANCORA PROTESTE CONTRO MINIERA FAMATINA – Non si fanno abbattere dalle difficoltà e dalle dure condizioni di vita che la protesta impone, i manifestanti che si sono accampati sul monte Famatina per protestare contro i lavori per la miniera. Da anni i residenti della zona combattono contro il progetto, affidato prima alla Barrick Gold Corporation e poi alla Osisko Mining Corporation, per l’estrazione di oro e argento: le operazioni prevedono infatti il ricorso ad esplosioni che provocano la diffusione di minerali tossici nell’aria circostante e i dimostranti chiedono al governatorato locale, di annullare l’accordo firmato con la Osisko per la miniera stessa.

Sono settimane che i manifestanti vivono ai piedi del monte Famatina. “Vengono persone da ogni zona del Paese – riferisce la giornalista Yanina Millicay – da Còrdoba, San Luis, Mendoza e Buenos Aires. Tutti portano cibi e acqua per permetterci di portare avanti la protesta”. “Tutta questa solidarietà – aggiunge Carlos Camps, un altro manifestante – dimostra che la nostra mobilitazione è la punta dell’iceberg di una lotta che si ripeterà in tutte le province contro i nuovi capi locali che vengono eletti e che vedono nell’elezione stessa uno strumento di impunità che consente loro di giocare con il futuro delle nuove generazioni”. Camps denuncia inoltre l’esistenza di “vere e proprie liste nere” redatte dalla polizia riojana “su richiesta della multinazionale”. “Una vergogna – aggiunge – di cui il governatore Luis Beder Herrera dovrà rispondere”.

Nonostante i tentativi di intimidazione, comunque, i manifestanti di Famatina non mollano: nell’accampamento uomini, donne e bambini stanno scrivendo un pagina importante della storia argentina.

Tatiana Della Carità

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