IRLANDA VERSO ISTITUZIONE QUOTE ROSA – In Irlanda la scena politica è animata dal dibattito sulla questione delle quote rosa. Ieri si è tenuta presso il Dublin Castle una conferenza intitolata “How To Elect More Women” alla quale sono intervenuti, per discutere la tematica dell’inserimento delle donne nel sistema di governance del Paese, molti politici locali, tra cui l’attuale premier irlandese Enda Kenny.
Interessanti le dichiarazioni, rilasciate dal ministro degli esteri Eamon Gilmore, il quale, presentando il nuovo progetto di quote rosa del governo, ha definito l’attuale contesto parlamentare irlandese “innaturale” per l’assenza di un numero adeguato di seggi femminili.
La nuova legislazione, con la quale si mira a ridurre il divario esistente nella composizione di genere all’interno del sistema politico dell’isola, prevede l’obbligo per ogni partito di presentare un minimo di 3 donne su 10 candidati, pena la perdita di una parte consistente del finanziamento statale. Gilmore ha tuttavia aggiunto che, al di là del nuovo progetto legislativo, per raggiungere pienamente lo scopo prefissato è necessario modificare molti altri aspetti della vita politica e l’assetto culturale della società irlandese. Le quote rosa saranno utilizzate a partire dalle elezioni regionali che in Irlanda si svolgeranno nel 2014.
Anche il primo ministro Kenny si è espresso per presentare il nuovo piano di quote. “A coloro che combattono il concetto di quota rispondo semplicemente che le donne in Irlanda hanno diritto di voto da 90 anni, ma il nostro sistema ha fallito e non è riuscito ad offrire alle persone una rappresentanza appropriata al genere femminile, in nessuna delle due camere parlamentari” ha detto il premier.
Il dibattito immediatamente successivo alle dichiarazioni si sta concentrando sull’utilità e l’effettiva ricaduta che il provvedimento preso dal governo potrà avere a livello politico. Secondo la senatrice del Fianna Fail Averil Power la nuova legge potrebbe dare origine ad un mutamento solo di facciata e molte donne potranno essere candidate senza però avere, già in partenza, alcuna possibilità di vittoria.
Nicoletta Mandolini
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