Proteste in Sicilia: la rivolta dei forconi continua anche senza tir

 

PROTESTE IN SICILIA – Ieri in Sicilia è stata un’altra giornata di paralisi per via della rivolta messa in piedi, da lunedì 16 gennaio, da parte di autotrasportatori, agricoltori, pescatori, gente di ogni fascia sociale stanca del caro vita e della crisi economica che sta mettendo in ginocchio la maggior parte delle famiglie italiane. A mezzanotte i tir hanno ripreso a circolare mettendo fine al blocco autostradale, ma il movimento dei ‘Forconi’ ha deciso di proseguire la protesta ad oltranza, finchè il governo non darà segnali rassicuranti. Ma al momento manca ancora la proroga chiesta alle questure isolane e i manifestanti si stanno organizzando in riunioni e assemblee cittadine per decidere le prossime mosse, ma da quanto si vocifera su internet la rivolta proseguirà almeno fino al 25 gennaio, nell’attesa che il governatore Raffaele Lombardo incontri il presidente del Consiglio Monti, che ieri ha parlato di “episodi gravi e preoccupanti”.

Intanto la benzina diventa sempre più introvabile e ieri l’unico distributore di Palermo, che ancora disponeva di alcune scorte, è stato letteralmente preso d’assalto da automobilisti e bus, tanto che le forze dell’ordine hanno dovuto gestire, con manganelli in mano, la lunghissima calca disposta a pagare anche 2 euro per un litro di verde, mentre i furti di carburanti aumentano in tutta la regione. Scarseggiano anche i generi alimentari, i prezzi degli alimenti sono più che raddoppiati e molti commercianti sono stati costretti a chiudere, chi per mancanza di prodotti, chi perchè costretto dalle irruzioni dei manifestanti.

Uno dei leader del movimento dei forconi, Mariano Ferro, assicura che gli ospedali saranno riforniti di gasolio, ma i presidi continueranno imperterriti: “Come ci ha detto di fare lo stesso presidente Lombardo noi i presidi non li togliamo. Non li avremmo tolti in ogni caso, ma io sono perfettamente d’accordo col presidente quando dice che bisogna rifornire di gasolio gli ospedali – ha detto Ferro -. La protesta comunque credo che durerà, non so per quanto tempo, se non arrivano risposte. Non voglio far tornare indietro un popolo se non ha almeno qualche risposta reale e concreta. Anche perchè un’occasione come questa non ci sarà mai più, qualcosa dobbiamo portare a casa”.Ed oggi comincia il sesto giorno di mobilitazioni in tutta la Sicilia.

 

Luigi Ciamburro

 

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