
INCONTRO GOVERNO PARTI SOCIALI SU LAVORO – Ieri, ospite della trasmissione In mezz’ora di Lucia Annunziata, in onda su Raitre, il premier Mario Monti non si è sbilanciato in previsioni su eventuali modifiche all’articolo 18, limitandosi a precisare che questa stessa sezione dello Statuto dei Lavoratori “non è un tabù” e che nell’affrontare l’argomento occorre “apertura mentale”.
Ciò che è certo è che la possibilità di mettere le mani sull’articolo 18 è uno dei punti chiave dell’incontro iniziato poco fa tra governo e parti sociali proprio in materia di lavoro. Alla riunione stanno partecipando, oltre allo stesso Monti, i ministri del Welfare, dell’Istruzione e dello Sviluppo economico Elsa Fornero, Francesco Profumo e Corrado Passera, la leader di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari generali dei sindacati Cgil, Uil, Cisl e Ugl Susanna Camusso, Luigi Angeletti, Raffaele Bonanni e Giovanni Centrella.
Nonostante l’incontro sia iniziato da poco, già trapelano alcune indiscrezioni sulle posizioni assunte dai partecipanti: le prime notizie riguardano il premier – che ha dovuto comunque abbandonare il tavolo dopo pochi minuti, per recarsi a Bruxelles per impegni europei – che, stando a quanto si apprende, ha sottolineato la necessità di non ridurre l’intero complesso di problemi da discutere riguardanti il lavoro e il messaggio da mandare a tutto il Paese alla questione dell’articolo 18 e ha auspicato che dal confronto tra governo e parti sociali emerga una soluzione per “migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori”. Monti ha inoltre ribadito la necessità di “buone soluzione strutturali per il mercato del lavoro”.
In seguito il ministro Fornero ha illustrato il progetto di riforma elaborato dal governo, che dovrebbe essere composto da cinque sezioni chiave: flessibilità, servizi per il lavoro, apprendistato, ammortizzatori sociali e tipologie contrattuali.
Redazione online
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