Stagisti, a Milano una ricerca conta solamente un 16% di assunzioni

STAGISTI: ASSUNTO SOLO IL 16% – La “Repubblica degli Stagisti”, piattaforma multimediale che si occupa di analizzare, tramite la raccolta di testimonianze e apposite indagini sul campo, la questione scottante del lavoro stagista (www.repubblicadeglistagisti.it), ha condotto un’interessante ricerca sul tasso di occupazione che, nel milanese, interessa coloro che si offrono per prestare servizio di internship. I risultati dell’analisi sono stati esposti in mattinata dall’amministrazione comunale di Milano e dipingono un quadro preoccupante: solamente il 16% degli stagisti viene integrato con contratto nell’azienda o nell’ente presso cui ha lavorato da tirocinante.

Gli stagisti che la ricerca ha individuato sono circa 13.000 in tutto il territorio milanese, vengono impegnati dallo stage per un minimo di 3 mesi e un massimo di 6 e sono studenti ancora iscritti all’università. L’83% viene assunto come tirocinante da aziende private, il 12% presta servizio presso enti pubblici, il 3% in associazioni no profit e il 2% sceglie lo stage in università.

Secondo l’assessore al lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, è necessario che l’amministrazione si occupi di analizzare i dati che emergono da ricerche come questa “per trovare degli strumenti che agevolino la transizione dall’università al mondo del lavoro dato che 21.000 dei quasi 24.000 stage recensiti sono promossi dagli 11 atenei cittadini”. Il punto su cui insiste la Tajani è fondamentale in quanto spesso gli stage sono frutto di convenzioni che le singole università approvano con degli enti interessati a ricevere internisti e sono inseriti come attività obbligatoria all’interno dei piani di studio. Considerata l’alta percentuale di stage svolti gratuitamente o malpagati, si tratta, quantomeno, di un fatto su cui riflettere.

Inoltre, per quanto emerge dalla ricerca, circa uno stagista su tre sarebbe a Milano uno studente fuori sede e, in quanto tale, dovrebbe contribuire autonomamente alle spese di vitto e alloggio.

L’assessore Tajani ha dichiarato a questo proposito: “Procedendo con una raccolta sistematica e confrontabile di dati a disposizione di tutti i soggetti attivi sul territorio, come amministrazione siamo pronti anche a stanziare dei fondi, ma non prima di un confronto reale con i soggetti per individuare strumenti e buone pratiche”.

 

Nicoletta Mandolini