
TREMONTI DICE NO A DIMISSIONI GOVERNO – Definire come autocritica la posizione assunta ieri sera da Giulio Tremonti nel corso della partecipazione alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, in onda su Raitre, forse sarebbe eccessivo. Tuttavia dalle parole dell’ex ministro del Tesoro traspare un leggero rimpianto. Per carità, nessuna polemica sul governo di cui ha fatto parte, ma l’ammissione – seppure estorta ed espressa con toni più che cauti – che, forse, un pizzico di azione in più non avrebbe fatto male. “Da agosto in poi – dichiara – qualcosa in più si poteva fare“. Tremonti, comunque, non rinuncia a difendere l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, rimasto in carica fino al dicembre scorso. “Noi per tre anni abbiamo fatto la politica di bilancio più seria d’Europa, lo spread era tra i 120 e i 140 punti base – aggiunge – Poi tutto esplode perché l’America viene declassata e si scatena la guerra sui debiti pubblici”.
L’ex titolare del Tesoro, poi, si schiera a sostegno del governo Monti, dando ragione al premier che identifica la crisi come un “problema europeo” (“Era la stessa cosa che dicevo io”, precisa) e dicendosi contrario all’ipotesi di dimissioni dell’esecutivo tecnico. “In questo momento non c’è ancora equilibrio – spiega – sui mercati i soldi sono pochi e molti sono della Bce. La situazione è molto critica, credo che ora sia importante la stabilità”.
E, sempre parlando di crisi e dei possibili interventi per arginarla, Tremonti non risparmia parole di critica all’indirizzo della Germania. “In Germania pensano che le cose vadano bene – dice – ma quando il fuoco lambirà qualche birreria, forse capiranno che la soluzione alla crisi può essere solo comune”. No comment, infine, su uno dei temi caldi della giornata di ieri, la manifestazione organizzata a Milano dalla Lega in cui Roberto Maroni è apparso con sempre maggiore evidenza come la figura di riferimento del popolo padano. “Penso che non ci si debba occupare degli altri partiti”, dichiara.
Redazione online
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