
UE VERSO EMBARGO PETROLIFERO CONTRO NUCLEARE IRAN – Soltanto due giorni fa da Teheran è arrivata la conferma delle esercitazioni navali nello Stretto di Hormuz, accompagnata da dichiarazioni che, se non proprio tranquillizzanti, potevano essere viste come un tentativo da parte iraniana di abbassare la tensione creatasi nel Golfo Persico negli ultimi mesi. Ma questa stessa tensione, probabilmente, subirà una nuova ascesa in seguito alla decisione dell’Ue, che appare quasi scontata, in merito all’embargo petrolifero come misura per indurre l’Iran a bloccare il suo programma nucleare. A confermare un’ipotesi che nelle ultime settimane è apparsa sempre più probabile è il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi che, arrivando al Consiglio europeo dei responsabili della politica estera dei Paesi membri, ha detto che sul nodo dell’embargo “ci sono prospettive positive per una decisione positiva”.
Le dichiarazioni di Terzi trovano un ulteriore riscontro nella notizia riportata dall’agenzia France Presse che, citando fonti diplomatiche, parla di un “accordo di principio” già raggiunto. Secondo la stessa fonte, i Paesi Ue avrebbero anche messo a punto sanzioni nei confronti della Banca centrale di Teheran.
Se, come si prevede, l’accordo verrà sottoscritto dai ministri degli Esteri, che stamattina stanno partecipando ad una riunione a Bruxelles, il clima nel Golfo Persico si farà incandescente: da tempo il governo di Teheran minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz in caso di nuove sanzioni atte a bloccare il programma nucleare e, per contro, gli Usa hanno messo in chiaro che in caso di blocco dello strategico braccio di mare compreso tra Iran e Penisola arabica. Questo significa che le possibilità che l’Iran possa trasformarsi in un nuovo Afghanistan crescono sempre di più…
T.D.C.
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