Eurogruppo: accordo su Meccanismo europeo di stabilità (Esm), elogi all’Italia

Jean-Claude Juncker e Mario Monti

EUROGRUPPO: ESM E ITALIA – Nel corso della riunione dell’Eurogruppo di ieri sera a Bruxelles, i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona dell’Euro hanno trovato un accordo sul Meccanismo europeo di stabilità Esm (European Stability Mechanism), il fondo salva-stati permanente che entrerà in vigore dal primo luglio prossimo, a sostegno dei Paesi europei in difficoltà, e affiancherà il fondo salva-stati temporaneo, ora in vigore, Efsf (European Financial Stability Facility), fino al 2013.

I ministri dell’Eurozona hanno raggiunto un accordo sul trattato istitutivo dell’Esm, che dovrà tuttavia essere finalizzato a marzo per quanto riguarda le cifre della sua dotazione. Proprio sulla dotazione del nuovo fondo salva-stati sussistono infatti divergenze in Europa: mentre molti Paesi europei e anche il Fondo monetario internazionale ne chiedono il raddoppio, fino a mille miliardi di euro, la Germania ha espresso ancora una volta la sua decisa contrarietà, con l’ennesimo “nein” di Angela Merkel. Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha spiegato che il Meccanismo europeo di stabilità potrà acquistare i bond dei Paesi dell’Eurozona in difficoltà, dare il suo contributo nella ricapitalizzazione delle banche e concedere prestiti “precauzionali” ai Paesi che non hanno bisogno di un piano di salvataggio. Il fondo salva-stati permanente, ha aggiunto Juncker, potrà essere attivato con una decisione presa con una maggioranza dell’85% e non all’unanimità. In merito alla dotazione dell’Esm, il presidente dell’Eurogruppo ha affermato: “Rivedremo l’efficacia della soglia complessiva di prestito di 500 miliardi di euro a marzo”, quando l’accordo sul fondo verrà finalizzato.

Per quanto riguarda l’Italia, Mario Monti, presente a Bruxelles nelle vesti di Ministro dell’Economia, ha detto che per il nostro Paese “è andata molto bene”. C’era grande attesa sul giudizio nei confronti delle misure economiche e delle riforme del governo Monti. Già alla vigilia della riunione dell’Eurogruppo, il Commissario europeo agli Affari economici e finanziari Olli Rehn aveva parlato di “progressi significativi” per l’Italia. “Quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo è stato molto apprezzato”, ha detto Monti al termine della riunione a notte inoltrata. Lo stesso Juncker ha espresso l’apprezzamento suo e dei suoi colleghi per “le importanti misure di bilancio adottate dal Parlamento italiano il 22 dicembre, ad appena qualche settimana dall’insediamento del nuovo governo”, sottolineando la “performance piuttosto notevole” del governo italiano. I ministri dell’Eurozona, ha aggiunto Juncker, hanno poi “accolto con favore” il resoconto di Monti “sulle liberalizzazioni decise venerdì scorso, che permetteranno di liberare il potenziale dell’economia italiana“. “L’Italia sta continuando a rispettare le sue promesse sia sul piano del consolidamento di bilancio che su quello delle riforme strutturali”, gli ha fatto eco Olli Rehn. “Siamo fiduciosi che il governo dimostrerà la stessa determinazione nella riforma del mercato del lavoro, prossima priorità per l’Italia”, ha concluso il commissario europeo.

In merito alla crisi della Grecia, Juncker ha rinnovato l’appello affinché il governo greco raggiunga, “il più presto possibile”, un accordo con i creditori privati “sui parametri e su un programma ambizioso” per la ristrutturazione del debito pubblico del Paese. i ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Eurozona hanno respinto la richiesta la richiesta delle banche di rimborsare i bond greci a tassi di almeno il 4%. Secondo il presidente dell’Eurogruppo, ai privati dovrebbe essere offerto un accordo che preveda tassi “chiaramente al di sotto del 4%, ma ben oltre il 3,5%” offerto da Atene.

Redazione

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