Francia: negare il genocidio degli armeni diventa reato. Turchia furiosa

Recep Tayyip Erdogan e Nicolas Sarkozy

FRANCIA: GENOCIDIO ARMENI – Dopo l’approvazione dell’Assemblea Nazionale francese, il 22 dicembre scorso, della legge che riconosce come reato la negazione del genocidio degli armeni (avvenuto in Turchia nel 1915-1917), ieri è arrivato il via libera definitivo del senato transalpino. Il senato ha approvato la legge, che sanziona penalmente il negazionismo del genocidio armeno, dopo otto ore di dibattito, con 127 voti a favore e 86 contrari. Il testo, già licenziato dall’Assemblea Nazionale, non è stato sottoposto ad emendamenti. La nuova legge prevede un anno di reclusione e 45.000 euro di multa per chiunque neghi o minimizzi in maniera oltraggiosa il genocidio degli armeni.

La reazione della Turchia non si è fatta attendere. Ankara ha “condannato fermamente” il voto del senato francese, definendolo “un atto irresponsabile” e ha minacciato una crisi diplomatica. “La Turchia non esiterà a mettere in opera rapidamente le misure previste”, ha minacciato il ministro turco della Giustizia Sadullah Ergin, accusando Parigi di “mancanza totale di rispetto”.

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che la legge francese che punisce il negazionismo del genocidio armeno “ha messo i valori europei sotto i piedi” e per la Turchia “non esiste”. “E’ un’ingiustizia anche per la storia europea”, ha aggiunto, “non è più un problema tra la Turchia e la Francia”, o “tra la Turchia e l’Armenia, ma è una questione di discriminazione” e di “razzismo.

“Non permetteremo a nessuno di sfruttare politicamente questa legge”, ha avvertito Erdogan, che già in passato aveva accusato il presidente francese Nicolas Sarkozy di aver voluto punire chi nega l’esistenza di un genocidio armeno sotto l’impero ottomano per ottenere i voti dei circa 600 mila componenti della comunità armena di Francia. La legge era stata voluta dall’UMP, il partito del presidente Sarkozy.

Erdogan, intanto, spera in un ricorso: “Bastano 60 firme per presentare un ricorso alla corte costituzionale, faremo tutto il possibile per arrivare ad una abrogazione della legge“, ha detto il premier turco.

Redazione

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